Da “Il Gazzettino” del 22 luglio 2006
Il giovane se l’è presa anche con la convivente. Aveva bevuto per festeggiare i 25 anni Compleanno in manette Dopo la festa l’incidente e i
pugni alla poliziotta, magrebino arrestato
D.L.
Una festa di compleanno che
finisce in manette. Era cominciata come una calda serata estiva all’insegna del
divertimento di una famigliola di immigrati. Poi, evidentemente anche a causa
dei fumi dell’alcool, è degenerata fino a chiudersi prima con un incidente
stradale, poi con un arresto e una notte passata nel carcere di Pordenone.
A finire in cella per una notte è
stato un giovane magrebino di 25 anni, A.K., marocchino con regolare permesso
di soggiorno residente a Cordovado e da dieci anni in Italia, che aveva deciso
di trascorrere la serata del suo compleanno con la convivente (una giovane
donna dell’est europeo) e il bimbo di due anni.
Erano da poco passate le 22 di
giovedì qundo l’auto sulla quale viaggiava i tre ha avuto un incidente, a
Morsano al Tagliamento, nel quale sarebbe stata coinvolta anche una seconda
vettura. Sullo scontro, piuttosto banale, sono in corso gli accertamenti. Ma la
vicenda si è complicata quando è arrivata la pattuglia della polizia stradale
di Spilimbergo per compiere i rilievi del caso. Alla vista degli agenti, l’uomo
però ha cominciato a scaldarsi fino ad aggredire una poliziotta colpendola con
un pugno in pieno stomaco.
Non contento, il magrebino se l’è
presa pure con la sua convivente che cercava di calmarlo aituando i polizitti
nell’opera di convincimento. Ma non c’era nulla da fare: il marocchino
contiuava a dare in escandescenze, probabilmente a causa dei fumi dell’alccol
che aveva consumato nella serata del compleanno. A quel punto la polizia non ha
potuto evitare di usare le manette, anche per calmarlo e per preservare il
resto della famiglia.
Ieri mattina, il venticinquenne è
comparso davanti al giudice del tribunale di Pordenone Roberta Bolzoni per
essere processato con il rito della direttissima. Doveva rispondere della
plurima accusa di violenza e resistenza a pubblico ufficiale per avere
aggredito la poliziotta (che ha dovuto ricorrere al pronto soccorso dove i
medici hanno emesso un referto di quattro giorni di prognosi) lesioni gravi nei
confronti della sua convivente e guida in stato di ebbrezza visto che era
risultato positivo all’alcoltest praticato dagli agenti della Stradale.
Difeso dall’avvocato Alessandro
De Paoli, il magrebino ha patteggiato la pena (che è stata sospesa, poiché l’uomo
non aveva precedenti) di sei mesi di reclusione per la violenza e la resistenza
oltre a quindici giorni di arresto poiché si trovava al volante della sua auto
in accertato stato di ebbrezza. La polizia stradale sta comunque accertando
l’esatta dinamica dell’incidente nel quale sarebbe stata coinvolta anche una
seconda autovettura il cui conducente, trasferito nell’ospedale di San Vito al
Tagliamento, avrebbe riportato delle lievi ferite.
Da “Il Messaggero” del 22 luglio 2006
SOLDI SOSPETTI
Un milione di euro nascosto in un’auto Fermati due stranieri
Anagni
Cinque buste nere contenenti 824 mila euro oltre un miliardo e mezzo di
vecchie lire sono state scoperte dalla Stradale di Frosinone rinchiuse in una
valigia all’interno del bagagliaio di una Golf. Il denaro, la cui provenienza è
tutta da accertare, è stato interamente sequestrato.
Gli agenti si trovavano sulla A1, in territorio di Anagni, quando hanno fermato
per un controllo l’auto con a bordo due extracomunitari. Hanno notato la
valigia ed hanno controllato il contenuto.
I due stranieri, provenienti da Napoli, non hanno saputo fornire alcuna
spiegazione. Per chiarire il mistero è stata aperta una inchiesta.
Da “L’Arena” del 22 luglio 2006
In una settimana otto denunce, nella maggior parte dei casi di turisti
italiani.
La banda sceglieva aree di sosta vicine ai raccordi
Camperisti derubati di notte
La polstrada di Verona Sud ha arrestato due croati in azione
all’autogrill
Il dirigente Giocondi chiede collaborazione a chi viaggia «Chiudete le
portiere»
di Alessandra Vaccai
A giudicare dai cerchi alla testa che si sentivano al mattino, c’è da
sospettare che qualcuno li avesse narcotizzati durante la notte. I camperisti
che hanno incontrato la banda che metteva a segno furti nelle roulotte e nei
camper sulle autostrade A4 e A22 sanno soltanto che al mattino si svegliavano
senza soldi, documenti e con dei gran mali di testa.
Nell’arco di una settimana ben otto furti denunciati, tutti all’interno delle
aree di sosta di autogrill a ridosso degli innesti autostradali per avere via
di fuga più rapide.
Così la polizia stradale di Verona Sud ha cominciato gli appostamenti, aiutata
anche dalle telecamere che le società di gestione delle autostrade avevano
piazzato in giro.
Un’impresa non facile, considerando che, per quanto riguarda la competenza di
Verona Sud, ci sono otto autogrill sulla A22 e 12 sull’A4.
E l’altra notte gli agenti di polizia giudiziaria assieme ai colleghi delle
pattuglie hanno notato un trio che stava per entrare in azione nell’area di
servizio Bauli. I poliziotti hanno visto una persona in auto, al volante di una
Opel Vectra, che ha scaricato alcuni complici.
I poliziotti hanno anche controllato i due mentre si aggiravano vicino ai
camper, controllando se le portiere erano aperte, guardandosi attorno.
Poi i due hanno tentato di introdursi in uno dei camper parcheggiati. È stato a
quel punto che la polizia è intervenuta. I due, che poi s’è scoperto essere
croati sono fuggiti scavalcando il guard rail, cercando di seminare gli agenti.
Ma sono stati bloccati e identificati. Si tratta di Alijagi Miso, 43 anni, di
Zagabria e Mirko Filipovic, 38 anni, suo concittadino. Entrambi con documenti,
ma non regolare in Italia. Per ora non sono emersi a loro carico precedenti
penali in Italia, mentre nel loro Paese sì.
La polstrada ha inoltre l’immagine di quello che presume essere il terzo
complice, ripresa dalle telecamere dell’Autostrada.
Per loro l’arresto è scattato per furto in concorso. La polizia ha chiesto al
magistrato anche l’associazione a delinquere perché ritiene che i due facciano
parte di una banda organizzata che metteva a segno colpi a raffica, ma a
rendere alle volte il compito assolutamente facile erano gli stessi camperisti
che dormivano lasciando la cabina o le porte del camper aperte ed esponendosi
così maggiormente al rischio.
Il comandante della polizia stradale veronese Daniele Giocondi, che ieri
mattina, durante una conferenza stampa ha illustrato i dettagli dell’operazione
assieme al dirigente di Verona Sud Antonio di Ruzza, ha fatto un appello ai
camperisti, invitandoli a mettere in atto quei minimi presidi di sicurezza che
li possano esporre meno al rischio d’essere derubati. La maggior parte delle
denunce pervenute alla polizia stradale, sono state presentate da italiani, ma
sono stati derubati anche francesi. E l’altra notte le vittime sarebbero state
ucraine. Ma la polizia ha impedito l’ennesimo colpo.
Da “Corriere Adriatico” del 22 luglio 2006
Furto in azienda, la fuga in camper si
ferma in autostrada. Tre nomadi in manette
Presi i ladri di acciaio e alluminio
JESI - Tre nomadi sono stati arrestati
la scorsa notte in un’operazione congiunta tra carabinieri della Compagnia di
Jesi e agenti della Polstrada di Porto San Giorgio. I malviventi, tra cui ci
sono anche un padre e un figlio di 14 anni, si sono dati alla fuga a bordo di
un camper. E sono finiti in manette al casello autostradale di Loreto-Porto
Recanati solo dopo un lungo inseguimento. I fatti risalgono all’altra notte, intorno
alle 23,30.
I ladri stavano tentando di trafugare circa 500 chili di materiale metallico in
acciaio e alluminio dall’area smistamento merci della ditta “Tre D srl” di
Monte San Vito. Si erano introdotti all’interno dello stabilimento forzando il
cancello d’ingresso. Volevano caricare il bottino su un camper targato Milano.
Probabilmente si trattava di un furto su commissione. Ma quegli spostamenti
sinistri davanti alla ditta in via Dell’Artigiano, a quell’ora della notte e a
luci spente, non sono certo passati inosservati. Due fratelli di Monte San
Vito, lei ancora minorenne e il fratello di poco più grande, si sono accorti
degli strani “traffici” e insospettiti, hanno chiamato il 112. Grazie alla
prontezza della loro segnalazione, i militari sono riusciti a intercettare i
ladri, che alla vista della gazzella si sono dati alla fuga. Hanno imboccato la
strada provinciale 33 in
direzione dell’autostrada A14, poi hanno indirizzato la fuga verso sud.
I militari del Nucleo operativo radiomobile di Jesi, congiuntamente agli agenti
della Polstrada di Porto San Giorgio, si sono dati all’inseguimento dei tre.
Chilometri e chilometri sfrecciando a sirene spiegate, incollati al paraurti di
quel camper, tra tentativi di depistaggio e slalom tra le auto in transito. Il
mezzo con a bordo i tre nomadi è stato intercettato e bloccato al casello
autostradale di Loreto-Porto Recanati dopo un lungo inseguimento. Ad aggravare
la situazione dei tre ladri, la resistenza all’arresto con aggressione a uno
dei militari. Ma ormai era fatta. I tre sono stati arrestati per “furto
aggravato in concorso e resistenza e violenza a pubblico ufficiale” e
accompagnati in caserma per espletare le formalità di rito. Si tratta di tre
nomadi originari di Roma e residenti al campo di Civitanova Marche: S.H. 36enne
bosniaco, del figlio D.H. 14enne; e di Z.A. 28enne croato e già gravato da
precedenti decreti di espulsione. I due uomini, entrambi sedicenti,
nullafacenti e pregiudicati sono stati associati al carcere di Montacuto,
mentre il minorenne è stato accompagnato al centro di accoglienza minorile in
attesa della decisione del tribunale dei Minori.
Da “Corriere Romagna” del 22 luglio 2006
Ubriaco fradicio in sella a
una moto Denunciato 42enne
FORLI’ - Ubriaco fradicio guidava una moto
di grossa cilindrata. Era stato visto zigzagare e una pattuglia della Polizia
Stradale di Rocca San Casciano lo ha bloccato l’altra sera durante un controllo
sulla via Firenze a San Varano. L’uomo in sella a una Suzuki 6o0 era
completamente ubriaco. Il tasso alcomelico sfiorava il coma etilico ed è stato
misurato dall’etilometro in 3.19. Si tratta di un 42enne residente a Castrocaro
Terme di pprofessione camionista al quale è stata ritirata la patente e
confiscata la moto.
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