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Rassegna stampa Alcol e guida del 24 luglio 2006

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

IL SECOLO XIX

È morto il motociclista investito a Sestri 

Danilo Malabruzzi si è spento ieri mattina. Il cittadino tedesco che l’ha travolto è ora indagato per omicidio colposo: guidava in stato di ebbrezza a 140 Km all’ora

Da mercoledì notte era in gravi condizioni al San Martino di Genova 

Sestri Levante.

Non ce l’ha fatta a sopravvivere il motociclista che mercoledì notte era stato investito da un’automobile a Sestri Levante. Danilo Malabruzzi, 25 anni, ha cessato di vivere nella tarda mattinata di ieri all’ospedale San Martino di Genova, dove era stato trasportato subito dopo l’incidente.

Alla guida della vettura che ha travolto Malabruzzi si trovava Mehmet Turker, nato trentratre anni fa in Turchia ma di cittadinanza tedesca, che ha già fatto ritorno in Germania e che ora è indagato per omicidio colposo. Dopo le analisi del sangue effettuate dalla polizia, Turker era risultato con un tasso alcolemico quattro volte superiore a quello consentito. A bordo dell’auto di Turker, una Audi RS4 intestata a una ditta tedesca e immatricolata solo una decina di giorni prima dell’incidente, si trovava anche M. L., un italiano di 34 anni, nato a Novara ma residente a Castiglione Chiavarese.

L’incidente che si è poi rivelato mortale per Malabruzzi si era verificato verso le 2, all’altezza della curva all’uscita della galleria Sant’Anna, in direzione di Chiavari. Lo schianto è stato terribile: secondo la ricostruzione della polizia stradale, Turker, che procedeva a non meno di 140 chilometri orari, ha perso il controllo dell’Audi ed è andato a sbattere contro il guard rail, prima di carambolare addosso al giovane motociclista, che proprio in quel momento transitava sull’altra corsia. Le condizioni di Malabruzzi, che nell’urto era stato scaraventato a quasi trenta metri di distanza dal luogo dove è stata ritrovata la moto, erano apparse subito gravi: arresto cardiaco conseguente al violento trauma toracico, trauma cerebrale, frattura del bacino, ferite in diverse parti del corpo. I volontari della Croce Verde di Sestri Levante e di Chiavari erano intervenuti per prestargli soccorso, insieme ai medici del 118, che avevano immediatamente deciso di trasportarlo all’ospedale genovese. A provocare la morte del giovane, ieri, sono state le conseguenze del grave trauma cerebrale subito in seguito all’incidente.

Danilo Malabruzzi lavorava come operaio in una ditta che opera nel campo dell’edilizia: aveva una grande passione per il footbal americano e dall’anno scorso era tornato a giocare con i Predatori del Golfo del Tigullio, la squadra che raccoglie gli appassionati di questo sport da tutto il Levante. La morte di Danilo ha sconvolto i familiari, gli amici e anche i suoi compagni di squadra, che durante questi giorni avevano continuato a sperare. Fino a ieri mattina, quando a tutti loro è arrivata la tragica notizia.


Diego Ponzé

CORRIERE ADRIATICO

Botte da orbi tra nigeriani e polacchi

JESI - Dalle parole sono passati ben presto ai fatti, menando le mani fin quando è stato possibile, ovvero all’arrivo di polizia e carabinieri. Non c’è pace per la zona di Porta Valle, nel tardo pomeriggio di ieri ancora una volta teatro di una paurosa rissa tra stranieri. Dalle prime informazioni che è stato possibile raccogliere, questa volta - nelle vicinanze del club Milan - si sono affrontati un gruppo di nigeriani con un altro di gruppo di polacchi. Causa scatenante della rissa la gelosia, o meglio, una questione che sarebbe riconducibile ad alcune donne di una “fazione” che sarebbero state infastidite. Insomma, a quanto sembra nulla di estremamente serio. I due gruppi si sono comunque affronati in strada. Urla, spintoni, quindi le botte. In un primo momento sembrava che ci fossero dei feriti, ma nessuno ha fatto ricorso alle cure dei sanitari del pronto soccorso di viale della Vittoria nonostante fosse stato allertato ancvhe il 118.. L’immediato allarme al 113 da parte di alcuni cittadini, l’arrivo della polizia e poco dopo dei carabinieri di rinforzo ha sicuramente evitato il peggio. Gli agenti del commissariato sul posto hanno esegiuto un paio di fermi, che in nottata potrebbero essere anche tramutati in arresto. La città fino a ieri sera è stata semideserta, a causa del gran caldo, che sicuramente (insieme a buone dose di alcol) avrà scosso i nervi dei protagonisti della rissa. Tutti particolari ora al vaglio della polizia, ancora una volta chiamata a intervenire in queste che stanno diventando una sorta di cavalleria rusticana.


IL GIORNALE.IT

Scoppia una lite: polacco ferito da un italiano

Un polacco di 25 anni è stato ferito in modo non grave a colpi di coltello da un italiano, probabilmente ubriaco, al termine di una lite avvenuta la notte scorsa in via Salaria.

L’immigrato è stato soccorso e portato all’ospedale Sandro Pertini dove i sanitari gli hanno diagnosticato ferite alla spalla destra e in altre parti del corpo e lo hanno giudicato guaribile in una decina di giorni.


IL GIORNALE.IT

Ritirate 126 patenti

Novanta arresti, 332 persone denunciate, oltre 7mila controlli e 126 patenti ritirate, quasi tutte per abuso di alcolici o sostanze stupefacenti. Questo il bilancio della vasta operazione dei carabinieri della regione

Lombardia volta al contrasto delle stragi automobilistiche nel weekend e alla repressione della criminalità diffusa. I controlli hanno occupato, nelle serate di venerdì e sabato, più di mille militari di 442 stazioni dei carabinieri.

Nel blitz sono stati rinvenuti 20 chili di marijuana in un solaio di via MacMahon. Dall’inizio dell’anno, in tali operazioni, sono stati effettuati 7.380 arresti.


CORRIERE ADRIATICO

Parcheggi selvaggi sulle aiuole e sulla pista ciclabile: in centro e al mare viabilità in tilt
Notte al massimo tra multe e inseguimenti

SENIGALLIA – Ubriachi sfrecciano sul lungomare, immediato il ritiro della patente mentre sulla Statale un automobilista ignora l’alt dei vigili e scatta l’inseguimento. Nella torrida notte di bagordi sulla riviera è successo questo ed altro anche se, casi particolari a parte, il bilancio della serata si è chiuso positivamente. Controlli sulle strade mentre la spiaggia di velluto era invasa dal popolo della notte che si è riversato sui lungomari ma anche in centro storico.
Il servizio serale della Polizia municipale è iniziato alle 21 con le verifiche sui marciapiedi del lungomare e nel mercatino del ponterosso. Pattuglia in borghese che non ha rilevato infrazioni tra i venditori ambulanti, risultati tutti in regola. Alle 22 chiusura con le transenne per le consuete Ztl rimaste in vigore fino all’una. Il traffico ha iniziato allora a farsi notare con i soliti congestionamenti del sabato sera. Parcheggi selvaggi, anche sulle aiuole e nella pista ciclabile dove sono scattate le multe. Il servizio di pronto intervento contro le stragi del sabato sera è entrato in azione alle 23, con posti di blocco prima sulla Statale di Cesano per finire alle 6 del mattino sul lungomare Alighieri, dove il limite di velocità segna 30 km/h. In quattro ore di appostamenti l’autovelox ha scattato 17 fotografie, poche rispetto alle centinaia di veicoli transitati.
Numerose anche le prove dell’etilometro che hanno dato esito positivo in due soli casi, in cui i vigili urbani hanno dovuto ritirare il documento di guida a due neopatentati. Uno in particolare aveva fatto il pieno non solo di alcol ma anche di infrazioni, facendo scattare l’autovelox per aver superato il limite di velocità. Non soddisfatto ha sorpassato un’automobile sulla pista ciclabile, percorrendola per alcuni metri finché si è trovato di fronte la paletta dei vigili. Sottoposto alla prova dell’etilometro è risultato avere un tasso alcolico tre volte superiore al consentito. Stesso livello riscontrato nella ragazza che era in macchina con lui e che non si è potuta mettere alla guida per riaccompagnare a casa il ventenne rimasto senza patente. Tra carroattrezzi per portare via il mezzo e la chiamata a casa per farsi venire a riprendere dal padre, il ragazzo ha riflettuto parecchio per poi decidere di sorbirsi la ramanzina dei genitori, che comunque tornato a casa avrebbe dovuto affrontare lo stesso.
C’è stato anche chi ha fatto il pieno di amici: in sei in macchina, un po’ troppi per passare inosservati. Tra qualche lacrima e toni accesi sono volati via una sessantina di punti soprattutto per le cinture di sicurezza slacciate. Tra le stranezze della serata anche un automobile contromano in via Mamiani e fin qui nulla di sorprendente, infrazione a parte, se non fosse che il ragazzo alla guida pur di sottrarsi alla sanzione non si è fermato allo stop intimato dai vigili ma, sgommando, si è dato alla fuga lungo la Statale. E’ stato però raggiunto, nei pressi della stazione ferroviaria, nel corso di un inseguimento a sirene spiegate da due pattuglie che lo hanno bloccato, piazzandosi una davanti e l’altra dietro il veicolo. Senza via di scampo si è preso la multa, anzi due perché aveva anche un fanale rotto.
“Un’altissima percentuale di persone controllate sono risultate in regola – constata Flavio Brunaccioni, comandante della Polizia municipale che ha diretto i servizi di sabato sera –: il momento più critico è sempre l’orario del ritorno a casa dove può capitare qualche situazione non proprio regolare. L’invito che rivolgiamo agli automobilisti è sempre quello di prestare attenzione a ciò che si beve prima di mettersi alla guida – aggiunge - e magari organizzarsi con gli amici, facendo a turno, in modo tale che chi deve guidare non abbia bevuto”. E mentre le strade venivano sorvegliate dai vigili urbani la città era in festa.
(…)


CORRIERE ADRIATICO

Dà in escandescenze ed aggredisce i carabinieri
Un arresto a Corinaldo

CORINALDO - E’ stato fermato per un controllo dai carabinieri ed ha cominciato a dare in escandescenze, insultando e aggredendo i militari dell’Arma. Adesso D.M., un giovane di 30 anni nativo di Bari ma residente nel Senigalliese si trova rinchiuso nel carcere di Montacuto con l’accusa di oltraggio, resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Il trentenne si è anche beccato una denuncia a piede libero per guida in stato di ebbrezza da alcol e da stupefacenti. Sabato sera, verso le 22.30, i carabinieri della stazione di Corinaldo durante un normale servizio di controllo sulle strade hanno notato un’Alfa 156 che procedeva a zig zag. L’hanno subito bloccata: a bordo D.M. che, durante il controllo, ha cominciato a dare in escandescenze, minacciando ed aggredendo i militari dell’Arma. Il giovane allora è stato portato in caserma dove ha continuato a dare segni di nervosismo danneggiando anche una porta. D.M. allora è stato accompagnato in ospedale dove dagli accertamenti è risultato positivo alle analisi per l’abuso di alcol e di sostanze stupefacenti, in particolare cannabinoidi e cocaina. I carabinieri si sono fatti refertare per le lesioni, mentre il giovane è stato arrestato e condotto nel carcere di Montacuto dove ha passato la notte di sabato e quella di ieri. Molto probabilmente stamattina subirà il processo per direttissima a Senigallia.
mtb


CORRIERE ROMAGNA

Aggredisce i carabinieri Disarmato e arrestato

BOSCO MESOLA - Ha estratto un coltello a serramanico, minacciando il suo “avversario” con il quale stava litigando. E non contento si è scagliato contro i carabinieri intervenuti per tranquillizzarlo. Ma i militari sono riusciti a disarmarlo e l’hanno arrestato. Così C.M., 34 anni, di Ravenna, è finito in carcere a Ferrara e oggi sarà processato. L’uomo deve rispondere di minaccia aggravata, porto abusivo di armi, resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Il fatto è accaduto sabato verso le 16.30 in un agriturismo di Bosco Mesola. C.M., in evidente stato di alterazione causato dall’alcol, aveva innescato una violenta lite con un altro cliente, minacciandolo con un coltello a serramanico. Sul posto sono subito intervenuti i carabinieri di Mesola, verso i quali l’uomo manifestava immediatamente un atteggiamento ostile. I militari, seppur a fatica, riuscivano ad ogni modo a disarmarlo. Poi, all’improvviso, C.M. si scagliava contro uno degli uomini dell’Arma, aggredendolo. Ma i colleghi riuscivano a bloccarlo e ad ammannetarlo. L’arresto effettuato dai carabinieri di Mesola rientra in una serie di servizi effettuati nel fine settimana dai carabinieri della compagnia di Comacchio, sia per prevenire lo spaccio di stupefacenti sulla costa sia per garantire la sicurezza stradale ai turisti che si recano ai lidi.


CORRIERE ROMAGNA

“Saltano” patenti e licenze

Ravenna - Controlli a maglie strette, patenti saltate e qualche denuncia. Il sabato sera nei luoghi caldi del divertimento ravennate è trascorso intenso ma tranquillo, sia a Marina di Ravenna che a Milano Marittima. Ma le forze dell’ordine hanno avuto comunque il loro bel daffare.Due segnalazioni per piccole risse sono giunte nel corso della notte: una intorno alle 23 a Lido Adriano e una più tardi a Marina, all’imbarco del traghetto. Sono state però subito sedate e i responsabili dileguati ancora prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. I controlli effettuati dalla Polizia stradale fra Milano Marittima e Marina di Ravenna - nell’ambito della campagna di prevenzione “Guido con prudenza”, che ha preso il via sabato scorso e che quest’anno si concentra in tutti i weekend estivi fino alla fine di agosto - hanno portato a sottoporre alla prova dell’etilometro 170 persone. Per 27 di queste, risultate positive, è scattato il ritiro della patente di guida. Sono state poi notificate numerose altre infrazioni al Codice. Anche la Polizia municipale ha presidiato nella notte le zone calde di Marina di Ravenna, con l’ausilio dell’etilometro. Nella rete dei controlli sono finiti 30 veicoli e 42 persone. I risultati, numericamente non eclatanti, vengono proprio per questo giudicati positivamente: le patenti ritirate sono state appena 2. Agli automobilisti indisciplinati si aggiunge una curiosa denuncia per guida in stato di ebbrezza sì - e fin qui nulla di strano - ma di una bicicletta. Il conducente del velocipede procedeva zigzagando vistosamente e costituendo quindi un pericolo per sè e per gli altri. Fermato e sottoposto al test dell’etilometro, è risultato positivo ed è quindi scattata la denuncia. Infine, alle verifiche delle forze dell’ordine, un insospettabile stabilimento balneare di Marina di Ravenna è risultato non in possesso della regolare autorizzazione per gli intrattenimenti danzanti fino a mezzanotte. La licenza riguardava solo quelli fino alle 19. Per il bagno, piuttosto frequentato e attivo nell’organizzazione di eventi di intrattenimento, dovrebbero quindi scattare le sanzioni amministrative del caso. Non si esclude la possibilità che venga imposto il divieto temporaneo di organizzare feste ai gestori dello stabilimento, come già avvenuto nei mesi scorsi, sempre a Marina, per il bagno Zanzibar.


CORRIERE ROMAGNA

Patenti ritirate, e sono 100

forlì - E fanno cento. Con le due patenti ritirate sabato notte a Pievequinta, sulla Cervese, la Polizia stradale di Rocca San Casciano ha raggiunto il poco invidiabile primato, nei soli primi sette mesi dell’anno, dei documenti di guida sottratti ai possessori per varie violazioni al Codice della strada, una su tutte l’abuso di sostanze alcoliche, ma non solo. Tra le cause del ritiro della patente spicca, infatti, anche l’uso di droga.Gli ultimi, in ordine di tempo, a finire nella rete dei controlli degli agenti sono stati un 38enne di Castrovillari, in provincia di Cosenza, alla guida di una Skoda Fabia, trovato con una percentuale di 1,08 grammi d’alcol per litro di sangue (0,50 il limite), ed un 31enne di Brescia, al volante di una Bmw 320, per il quale l’etilometro ha toccato l’1,03.



CORRIERE ROMAGNA


Strage di punti e patenti, ma 102 premiati

RIMINI - Tanti i giovani premiati per avere scelto il Bob giusto, ovvero l’amico sobrio che li ha riportati a casa dopo una notte in discoteca. Sono stati 102 i giovani premiati sabato notte dalla polizia stradale con il biglietto omaggio per una notte in discoteca da trascorrere nel weekend successivo, così come prevede il progetto “Guido con Prudenza, zero alcol tutta la vita”, messo in strada in collaborazione con i discotecari nelle zone più famose per i locali di ballo come appunto la Riviera e volto a contrastare le “stragi del sabato sera”.In tutto sono stati controllati 397 veicoli e 439 persone, tra i quali 397 conducenti. Di questi 56 avevano alzato troppo il gomito, mentre i rimanenti hanno potuto riprendere in tranquillità la via di casa. Chi di loro era stato in discoteca, appunto 102 persone, sono rientrate con un premio, l’ingresso omaggio per il weekend successivo. L’unica strage del sabato sera è quindi stata quella dei punti sulle patenti: in tutto sono stati decurtati dalle pattuglie di polizia stradale 577 punti e accertate 13 infrazioni stradali. I veicoli sequestrati sono stati due e una sola la carta di circolazione ritirata.


CORRIERE ADRIATICO

Luca Romanelli denuncia una situazione insostenibile 
“Basta con queste risse”

PORTO SAN GIORGIO - “Le chiacchiere dell’Amministrazione Comunale e dei commercianti sangiorgesi sulle notti tranquille stanno a zero. Questa mattina alle 3 i soliti sfascioni escono dal solito locale in evidente stato di alterazione alcolica. Poi, di fronte, inizia un rissa con lancio di caschi e pesante pestaggio a terra, con calci e pugni, di uno del branco”. Lo scrive Luca Romanelli che prosegue: “I carabinieri arrivano subito ma non trovano più nessuno. Oltre a dover assistere continuamente a questi episodi, fa male constatare l’ipocrisia di chi dovrebbe agire. La cabina telefonica pubblica del luogo, ad esempio, benchè quasi distrutta, è diventata l’ufficio vendite di soliti noti, pure dotatissimi di telefonini. I carabinieri dicono di saper tutto, ma attendono istruzioni dall’alto. Noi residenti intanto aspettiamo, sfiduciosi”.


CORRIERE DELLA SALUTE

24 luglio 2006

Bevi qualcosa? Ecco come scegliere
Sete:una guida per combatterla in modo scientifico. Stilata la «classifica» delle bevande in base alle diverse proprietà salutari

Bere molto è una delle raccomandazioni per l’estate. Ma che cosa conviene bere? E, meglio ancora, quali sono i vantaggi per la salute legati al consumo delle diverse bevande? Negli Stati Uniti un comitato di autorevoli esperti in campo nutrizionale ha revisionato i principali studi sull’argomento, proponendo una guida che è stata pubblicata dall’American Journal of Clinical Nutrition. E, sebbene le nostre abitudini siano diverse da quelle americane (negli Usa gli adulti bevono in media quasi 600 ml di bibite zuccherate al giorno), la guida offre interessanti spunti anche per noi. Nella guida le bevande sono state classificate in 6 Livelli (vedi immagine), a partire dal primo, quello dell’acqua, considerata la più valida e, poi, via via con le altre bevande, in ordine decrescente anche come quantità che si può assumere nella giornata. Nella valutazione, si è tenuto conto del contenuto in sostanze nutritive, delle evidenze sui possibili effetti positivi o negativi sulla salute e, ancor prima, dell’apporto calorico.

All’acqua, come si è detto, spetta il primo posto - il Livello 1: è necessaria per il metabolismo e per le normali funzioni fisiologiche, non dà calorie e può fornire minerali essenziali (calcio, magnesio, fluoro). Anche le nostre Linee guida (Inran 2003) raccomandano di berne ogni giorno in abbondanza (mediamente almeno 1,5-2 litri, con il caldo anche di più). Fra i tanti studi sui rischi di un insufficiente apporto idrico, uno, su giovani adulti sani, ha evidenziato che già con una disidratazione del 2.8% del peso corporeo, dovuta a esposizione al calore o ad esercizio fisico, diminuiva significativamente la vigilanza, la capacità di concentrazione, la memoria a breve termine e aumentavano stanchezza, tempi di reazione, mal di testa (anche nei bambini è sintomo comune di disidratazione). L’acqua, dunque, potrebbe da sola coprire praticamente tutte le nostre necessità di liquidi, anche se, per consentire una certa varietà e per venire incontro ai gusti personali, la dieta salutare può includere altre bevande.

Al tè e al caffè tocca il Livello 2: se non vi si aggiunge zuccchero non forniscono calorie, apportano antiossidanti e caffeina (più nel caffè) che, se assunta con moderazione (fino a 400 mg al giorno per adulti sani) non presenta particolari rischi (limiti più bassi sono consigliati in gravidanza e per le persone particolarmente sensibili alla sostanza). Fra gli studi che suggeriscono effetti benefici di queste bevande, ricordiamo l’associazione inversa fra consumo regolare di caffè e rischio di diabete di tipo 2 o, solo negli uomini e non nelle donne, di malattia di Parkinson. Il tè potrebbe avere un effetto protettivo nei confronti dei tumori (ancora da verificare nell’uomo), aumentare la densità ossea, ridurre il rischio di calcoli renali e di carie dentale e, in modo modesto, di infarto miocardico (con un consumo di almeno 3 tazze di tè nero al giorno). Di recente è stato suggerito che, grazie alla teanina (aminoacido), il tè possa migliorare la capacità dell’organismo di resistere alle infezioni.

Il latte parzialmente scremato o magro è posto al Livello 3, per il suo elevato valore nutrizionale dovuto alla ricchezza di proteine e calcio (in forma facilmente utilizzabile dall’organismo).

Il Livello 4 spetta alle bibite «light», con dolcificanti non calorici. Gli esperti le hanno giudicate preferibili alle normali bibite zuccherate perché forniscono acqua, hanno sapore dolce (verso il quale l’essere umano ha una preferenza innata) e non apportano calorie. Riguardo agli edulcoranti sostitutivi dello zucchero può essere utile ricordare che secondo le nostre più recenti Linee guida (Inran 2003) «pur se sostanzialmente innocui nelle dosi consentite dalla normativa vigente, possono avere limitazioni d’uso, per cui ne vanno controllate sia la presenza sia le eventuali controindicazioni leggendo l’etichetta».

Nel Livello 5 troviamo le bevande caloriche che apportano alcuni nutrienti. Nel gruppo, i succhi di frutta, vino e birra (che, se consumati con moderazione da individui adulti, in assenza di particolari controindicazioni, possono avere qualche effetto positivo). Quantità di alcol anche modeste, però, sono state associate con un aumentato rischio di tumore al seno.

Al Livello 6, infine, le bibite zuccherate: gassate tipo cola e aranciata; quelle di tè o alla frutta diverse dai succhi. Il giudizio deriva dal loro apporto energetico a fronte di pochi o nessun altro nutriente. Queste sono quindi le bevande meno raccomandate dagli esperti, da usare con parsimonia. In conclusione, conviene sempre dare la precedenza alle bevande non, o poco, caloriche, in particolare l’acqua, e fare in modo che le calorie assunte con le bevande forniscano al massimo il 10% delle calorie totali.

Carla Favaro, nutrizionista


L’OPINIONE

La nuova campagna dell’Unione Italiana Vini
Vino... “istruzioni per l’uso”

di Armanda Capeder
I nutrizionisti ripetono da tempo che il vino, quello “sincero” e “generoso” con cui si brinda nella “Cavalleria rusticana” di Mascagni, è un componente prezioso dell’alimentazione equilibrata. Ovviamente occorre non eccedere nel consumo, ma questa è una regola generale già nota ai Latini, i quali raccomandavano “modum in rebus” in tutte le cose. La giusta informazione dovrebbe quindi rivestire grande importanza per i produttori di vino italiano, per togliere al succo della vite quel neo che lo penalizza, con gli allarmismi sugli abusi periodicamente rispolverati sotto la spinta di interessi particolari, (*) diffondendo invece le regole di un giusto consumo, così come esistono per ogni prodotto di qualità le relative “istruzioni per l’uso”. È questo il significato della campagna per l’autoregolamentazione lanciata dalla UIV, Unione Italiana Vini, che col suo Presidente Andrea Sartori ha aderito all’Osservatorio Permanente sui Giovani e l’Alcool, organismo fondato nel 1991 e attualmente presieduto dall’oncologo Umberto Veronesi. “I produttori di vino italiano sanno bene quanto importante sia il rispetto dell’etica nel loro lavoro - ha affermato Andrea Sartori - per questo l’enologia italiana deve svolgere un impegno individuale nei confronti della legge, dei consumatori, dei giovani e dell’ambiente.
E’ per noi un obbligo morale affiancarci alle azioni ufficiali di controllo di Polizia con la responsabilità personale delle singole aziende, rivolgendoci soprattutto ai giovani, che sono oggi l’anello più debole, affinché sappiano godere dei benefici che il vino offre, dopo averlo conosciuto nelle sue preziose caratteristiche, perché solo così potranno diventare consumatori consapevoli. Abbiamo chiesto e ottenuto di diventare soci dell’Osservatorio perché condividiamo l’approccio equilibrato a una materia delicata come questa, dove è troppo facile evidenziare i danni di un eccessivo consumo, mentre sarebbe necessario educare all’autodisciplina, (**) senza dimenticare di ricordare che il vino assunto in giusta misura può avere effetti benéfici su svariate patologie, dalle malattie coronariche al diabete, come dimostrato da svariati studi scientifici. Questo è l’impegno che intendiamo assumerci per conferire la massima trasparenza alla nostra attività”. Il presidente Sartori ha fatto riferimento inoltre al colloquio col ministro dell’Agricoltura Paolo De Castro a proposito del decreto relativo a un piano nazionale di controlli delle produzioni di origine, che dovrebbero essere rivisti. Il presidente UIV si è dichiarato d’accordo, ma ha chiesto che prima si proceda a uno studio analitico del comparto vitivinicolo, per evitare di incorrere in nuovi errori.
Attualmente, infatti, in seguito al decreto Pecoraro Scanio del 29-5-2001, la sperimentazione per la classifica dei vini era stata affidata dal Ministero delle Politiche Agricole ai Consorzi, ma essendo questi gestiti da titolari di aziende vitivinicole, l’imparzialità non è stata sempre garantita a causa di possibili conflitti di interesse. “Col sistema precedente - ha puntualizzato Sartori - mancava inoltre la garanzia di omogeneità, anche perché laddove non esistevano Consorzi, subentravano le Camere di Commercio, con ovvie disparità di vedute. La nostra Associazione chiede quindi che la sperimentazione dei Consorzi si esaurisca entro l’anno, sostituita da una moderna e coerente “base dati” comune delle produzioni a denominazione di origine, senza trascurare un confronto coi vincoli legislativi, giuridici ed economici delle realtà europee e internazionali, per potere quindi dare inizio a un percorso di riorganizzazione complessiva delle regole del settore vitivinicolo italiano”. Concludiamo con una modesta proposta: per evitare di ricadere nell’errore commesso nei giorni scorsi con le liberalizzazioni, operate senza una concertazione con le categorie interessate, occorrerebbe ascoltare, prima di varare il nuovo decreto, la voce dei diretti interessati, per avvalersi dell’apporto della loro profonda esperienza, senza dover poi compiere imbarazzanti passi indietro.

(*) Nota: vorrei conoscere quali sono gli interessi e le persone che spingono a creare allarme sul vino. Sta a vedere che c’è qualcuno che paga per criticare il vino… e a me non dicono niente!

(**) Nota: l’autodisciplina è una virtù solubile nell’alcol.


CORRIERE DELLA SERA – SALUTE
(arretrato del Corriere della Sera del 23 luglio 2006)

Vino - Brindate all’atterraggio. Un bicchiere di rosso contro il jet lag

Contiene melatonina, l’ormone del ritmo sonno-veglia ... (*)

Può bastare un bicchiere di buon vino per superare il jet lag, oppure, più semplicemente, per conciliare il sonno? Forse. Perché, in molte delle uve usate per produrre i più famosi vini italiani e stranieri, si trovano quantità misurabili di melatonina, l’ormone che è prodotto all’interno del cervello dall’epifisi e che regola l’orologio biologico, dando il ritmo ai cicli di sonno e di veglia. La scoperta, di cui da notizia il Journal of the Science of Food and Agricolture, non poteva che arrivare dall’Italia, patria indiscussa dei vini da intenditore: gli autori della ricerca del Dipartimento di patologia vegetale dell’Università di Milano hanno analizzato estratti di uve Nebbiolo, Merlot, Cabernet Sauvignon, Croatina, Sangiovese e Barbera, dimostrando che la melatonina è contenuta in tutti i vitigni, sebbene in concentrazioni molto variabili.

I grappoli sono più ricchi di melatonina sono risultati quelli di Nebbiolo e Croatina. La quantità cresce se le vigne sono state trattate con farmaci per aumentare la resistenza dell’uva alle malattie. “Il vino è secondo solo al sangue come ‘complessità’: il numero di sostanze dotate di potenziali effetti biologici è enorme”, commenta Andrea Poli, direttore della Nutrition Foundation of Italy.

“Gli attuali metodi di analisi chimica consentono di individuare quantità anche irrisorie di sostanze biologicamente attive, ma su quali e quante siano davvero capaci di agire sull’organismo resta tutto da dimostrare. Nel caso della melatonina ad esempio, le dosi riscontrate non sono elevatissime e non si sa ancora quanta se ne possa trovare realmente in un bicchiere di vino: difficile ipotizzare, per ora, un effetto consistente dell’ormone assunto per questa via”.

La melatonina è presente soprattutto nella buccia degli acini, ma ancora non sappiamo quanta ne resti, una volta concluso il processo di vinificazione - conferma Marcello Iriti, uno degli autori della ricerca -. Resta poi da capire quanto ormone viene assorbito da stomaco e intestino.

Anche per un antiossidante presente nel vino e ormai ben noto, come il resveratrolo - conclude Andra Poli - la reale capacità di assicurare benefici alla salute è ancora in dubbio: basti pensare che per essere certi di garantirsi un buon effetto antiossidante, grazie al resveratrolo, dovremmo bere ben cinque litri di vino”.

(*) Nota: speriamo che chi legge questo articolo non si fermi all’ottimistico titolo, ma prosegua nell’articolo che smentisce in pratica quanto affermato a grossi caratteri.


LA REPUBBLICA (Affari e Finanza)

Il vinoLego dell’Ue può bruciare il made in Italy di vigne e cantine

PAOLA JADELUCA
L’hanno già ribattezzato il vinoLego, il vino che si monta con tanti diversi mattoncini: un po’ di tannino, meno zuccheri, più legno e tanta fantasia. Un vino che si può costruire a tavolino, nei grandi stabilimenti industriali, e non importa né dove né come è cresciuta l’uva. E dove lo si fa. Basta l’etichetta, magari di provenienza italiana, e poi lo si manda in giro per il mondo, magari in Svezia o Norvegia. Venduto a due soldi alle giovani generazioni che ancora devono affinare il palato. Trend che si sono affermati in altri paesi, come l’Australia e la Nuova Zelanda. E che ora potrebbero prendere piede anche nell’Unione Europea con il rischio di tagliare fuori dal mercato mondiale uno degli ultimi asset dell’economia italiana: i grandi marchi della viticoltura italiana. Sul fronte dei trucioli, per impedire che a Bruxelles, nell’ambito della riforma del settore messa a punto dalla commissaria Mariann Fisher Boel, venga approvata la legge che consente di sostituire l’affinamento nelle piccole botti con infusioni di trucioli è sceso in campo un fronte trasversale che vede schierati contro questa definita come una barbarie parlamentari come Tabacci e Cacciari che hanno firmato nei giorni scorsi una mozione presentata da Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente, e sulla quale si sono mobilitati Città del vino, Coldiretti e Legambiente. E a fine settimana si sono tenuti gli stati generali per il rilancio, uniti, del settore. C’è gran fermento e tutti sembrano muoversi nella direzione della tutela della qualità. In realtà il fronte è diviso. C’è per esempio il timore che senza un’adeguata battaglia che leghi indissolubilmente il vino al territorio, e non ai soli vitigni, possano poi passare riforme più disinvolte in linea con le tendenze dell’Oiv, organizzazione intergovernativa del settore, che aprano la strada, appunto, al vino alla cinese, quello fatto imbottigliando vini sfusi cileni, con riserve e etichette retrodatate. «Oggi si beve di meno ma si beve meglio e dietro al vino la gente cerca una storia, una passione, un luogo. Il vino non è una bevanda come le altre. La salvaguardia dei soli vitigni non mi sembra tutelare il made in Italy. Le tecniche evolvono e a livello industriale non possiamo competere con colossi mondiali», racconta Lamberto Frescobaldi, direttore produzione della Marchesi Frescobaldi, uno dei più antichi marchi del vino. «Il territorio, il legame con il luogo di produzione è l’unica arma per competere. Montalcino, nel 1984 aveva poco più 200 ettari di vigneto e un ristorante, le case diroccate e i turisti che avevano paura di venire in questo posto diroccato: oggi, grazie al Brunello, ha più di duemila ettari vitati, i terreni sono aumentati e gli stranieri fanno la fila tra ristoranti e alberghi».


IL TIRRENO

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Martedì, 25 Luglio 2006
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