IL SECOLO XIX
È morto il
motociclista investito a Sestri
Danilo Malabruzzi si è spento ieri mattina. Il cittadino tedesco
che l’ha travolto è ora indagato per omicidio colposo: guidava in stato di
ebbrezza a 140 Km all’ora
Da mercoledì notte era
in gravi condizioni al San Martino di Genova
Sestri
Levante.
Non ce
l’ha fatta a sopravvivere il motociclista che mercoledì notte era stato
investito da un’automobile a Sestri Levante. Danilo Malabruzzi, 25 anni, ha
cessato di vivere nella tarda mattinata di ieri all’ospedale San Martino di
Genova, dove era stato trasportato subito dopo l’incidente.
Alla
guida della vettura che ha travolto Malabruzzi si trovava Mehmet Turker, nato
trentratre anni fa in Turchia ma di cittadinanza tedesca, che ha già fatto
ritorno in Germania e che ora è indagato per omicidio colposo. Dopo le
analisi del sangue effettuate dalla polizia, Turker era risultato con un tasso
alcolemico quattro volte superiore a quello consentito. A bordo dell’auto
di Turker, una Audi RS4 intestata a una ditta tedesca e immatricolata solo una
decina di giorni prima dell’incidente, si trovava anche M. L., un italiano di
34 anni, nato a Novara ma residente a Castiglione Chiavarese.
L’incidente
che si è poi rivelato mortale per Malabruzzi si era verificato verso le 2,
all’altezza della curva all’uscita della galleria Sant’Anna, in direzione di
Chiavari. Lo schianto è stato terribile: secondo la ricostruzione della polizia
stradale, Turker, che procedeva a non meno di 140 chilometri orari, ha perso il
controllo dell’Audi ed è andato a sbattere contro il guard rail, prima di
carambolare addosso al giovane motociclista, che proprio in quel momento
transitava sull’altra corsia. Le condizioni di Malabruzzi, che nell’urto era
stato scaraventato a quasi trenta metri di distanza dal luogo dove è stata
ritrovata la moto, erano apparse subito gravi: arresto cardiaco conseguente al
violento trauma toracico, trauma cerebrale, frattura del bacino, ferite in
diverse parti del corpo. I volontari della Croce Verde di Sestri Levante e di
Chiavari erano intervenuti per prestargli soccorso, insieme ai medici del 118,
che avevano immediatamente deciso di trasportarlo all’ospedale genovese. A
provocare la morte del giovane, ieri, sono state le conseguenze del grave
trauma cerebrale subito in seguito all’incidente.
Danilo
Malabruzzi lavorava come operaio in una ditta che opera nel campo dell’edilizia:
aveva una grande passione per il footbal americano e dall’anno scorso era
tornato a giocare con i Predatori del Golfo del Tigullio, la squadra che
raccoglie gli appassionati di questo sport da tutto il Levante. La morte di
Danilo ha sconvolto i familiari, gli amici e anche i suoi compagni di squadra,
che durante questi giorni avevano continuato a sperare. Fino a ieri mattina,
quando a tutti loro è arrivata la tragica notizia.
Diego
Ponzé
CORRIERE
ADRIATICO
Botte
da orbi tra nigeriani e polacchi
JESI - Dalle parole sono passati ben presto ai fatti, menando le mani fin
quando è stato possibile, ovvero all’arrivo di polizia e carabinieri. Non c’è
pace per la zona di Porta Valle, nel tardo pomeriggio di ieri ancora una volta
teatro di una paurosa rissa tra stranieri. Dalle prime informazioni che è stato
possibile raccogliere, questa volta - nelle vicinanze del club Milan - si sono
affrontati un gruppo di nigeriani con un altro di gruppo di polacchi. Causa
scatenante della rissa la gelosia, o meglio, una questione che sarebbe
riconducibile ad alcune donne di una “fazione” che sarebbero state infastidite.
Insomma, a quanto sembra nulla di estremamente serio. I due gruppi si sono
comunque affronati in strada. Urla, spintoni, quindi le botte. In un primo momento
sembrava che ci fossero dei feriti, ma nessuno ha fatto ricorso alle cure dei
sanitari del pronto soccorso di viale della Vittoria nonostante fosse stato
allertato ancvhe il 118.. L’immediato allarme al 113 da parte di alcuni
cittadini, l’arrivo della polizia e poco dopo dei carabinieri di rinforzo ha
sicuramente evitato il peggio. Gli agenti del commissariato sul posto hanno
esegiuto un paio di fermi, che in nottata potrebbero essere anche tramutati in
arresto. La città fino a ieri sera è stata semideserta, a causa del gran caldo,
che sicuramente (insieme a buone dose di alcol) avrà scosso i nervi dei
protagonisti della rissa. Tutti particolari ora al vaglio della polizia, ancora
una volta chiamata a intervenire in queste che stanno diventando una sorta di
cavalleria rusticana.
IL
GIORNALE.IT
Scoppia una lite:
polacco ferito da un italiano
Un
polacco di 25 anni è stato ferito in modo non grave a colpi di coltello da un
italiano, probabilmente ubriaco, al termine di una lite avvenuta la notte
scorsa in via Salaria.
L’immigrato
è stato soccorso e portato all’ospedale Sandro Pertini dove i sanitari gli
hanno diagnosticato ferite alla spalla destra e in altre parti del corpo e lo
hanno giudicato guaribile in una decina di giorni.
IL GIORNALE.IT
Ritirate 126 patenti
Novanta
arresti, 332 persone denunciate, oltre 7mila controlli e 126 patenti ritirate,
quasi tutte per abuso di alcolici o sostanze stupefacenti. Questo il bilancio
della vasta operazione dei carabinieri della regione
Lombardia
volta al contrasto delle stragi automobilistiche nel weekend e alla repressione
della criminalità diffusa. I controlli hanno occupato, nelle serate di venerdì
e sabato, più di mille militari di 442 stazioni dei carabinieri.
Nel
blitz sono stati rinvenuti 20 chili di marijuana in un solaio di via MacMahon.
Dall’inizio dell’anno, in tali operazioni, sono stati effettuati 7.380 arresti.
CORRIERE ADRIATICO
Parcheggi
selvaggi sulle aiuole e sulla pista ciclabile: in centro e al mare viabilità in
tilt
Notte al massimo tra multe e inseguimenti
SENIGALLIA – Ubriachi sfrecciano sul lungomare, immediato il ritiro della
patente mentre sulla Statale un automobilista ignora l’alt dei vigili e scatta
l’inseguimento. Nella torrida notte di bagordi sulla riviera è successo questo
ed altro anche se, casi particolari a parte, il bilancio della serata si è
chiuso positivamente. Controlli sulle strade mentre la spiaggia di velluto era
invasa dal popolo della notte che si è riversato sui lungomari ma anche in
centro storico.
Il servizio serale della Polizia municipale è iniziato alle 21 con le verifiche
sui marciapiedi del lungomare e nel mercatino del ponterosso. Pattuglia in
borghese che non ha rilevato infrazioni tra i venditori ambulanti, risultati
tutti in regola. Alle 22 chiusura con le transenne per le consuete Ztl rimaste
in vigore fino all’una. Il traffico ha iniziato allora a farsi notare con i
soliti congestionamenti del sabato sera. Parcheggi selvaggi, anche sulle aiuole
e nella pista ciclabile dove sono scattate le multe. Il servizio di pronto
intervento contro le stragi del sabato sera è entrato in azione alle 23, con
posti di blocco prima sulla Statale di Cesano per finire alle 6 del mattino sul
lungomare Alighieri, dove il limite di velocità segna 30 km/h. In quattro ore di
appostamenti l’autovelox ha scattato 17 fotografie, poche rispetto alle
centinaia di veicoli transitati.
Numerose anche le prove dell’etilometro che hanno dato esito positivo in due
soli casi, in cui i vigili urbani hanno dovuto ritirare il documento di guida a
due neopatentati. Uno in particolare aveva fatto il pieno non solo di alcol ma
anche di infrazioni, facendo scattare l’autovelox per aver superato il limite
di velocità. Non soddisfatto ha sorpassato un’automobile sulla pista ciclabile,
percorrendola per alcuni metri finché si è trovato di fronte la paletta dei
vigili. Sottoposto alla prova dell’etilometro è risultato avere un tasso
alcolico tre volte superiore al consentito. Stesso livello riscontrato nella
ragazza che era in macchina con lui e che non si è potuta mettere alla guida
per riaccompagnare a casa il ventenne rimasto senza patente. Tra carroattrezzi
per portare via il mezzo e la chiamata a casa per farsi venire a riprendere dal
padre, il ragazzo ha riflettuto parecchio per poi decidere di sorbirsi la
ramanzina dei genitori, che comunque tornato a casa avrebbe dovuto affrontare
lo stesso.
C’è stato anche chi ha fatto il pieno di amici: in sei in macchina, un po’
troppi per passare inosservati. Tra qualche lacrima e toni accesi sono volati via
una sessantina di punti soprattutto per le cinture di sicurezza slacciate. Tra
le stranezze della serata anche un automobile contromano in via Mamiani e fin
qui nulla di sorprendente, infrazione a parte, se non fosse che il ragazzo alla
guida pur di sottrarsi alla sanzione non si è fermato allo stop intimato dai
vigili ma, sgommando, si è dato alla fuga lungo la Statale. E’ stato però
raggiunto, nei pressi della stazione ferroviaria, nel corso di un inseguimento
a sirene spiegate da due pattuglie che lo hanno bloccato, piazzandosi una
davanti e l’altra dietro il veicolo. Senza via di scampo si è preso la multa,
anzi due perché aveva anche un fanale rotto.
“Un’altissima percentuale di persone controllate sono risultate in regola –
constata Flavio Brunaccioni, comandante della Polizia municipale che ha diretto
i servizi di sabato sera –: il momento più critico è sempre l’orario del
ritorno a casa dove può capitare qualche situazione non proprio regolare.
L’invito che rivolgiamo agli automobilisti è sempre quello di prestare
attenzione a ciò che si beve prima di mettersi alla guida – aggiunge - e magari
organizzarsi con gli amici, facendo a turno, in modo tale che chi deve guidare
non abbia bevuto”. E mentre le strade venivano sorvegliate dai vigili urbani la
città era in festa.
(…)
CORRIERE
ADRIATICO
Dà in
escandescenze ed aggredisce i carabinieri
Un arresto a Corinaldo
CORINALDO - E’ stato fermato per un controllo dai carabinieri ed ha cominciato
a dare in escandescenze, insultando e aggredendo i militari dell’Arma. Adesso
D.M., un giovane di 30 anni nativo di Bari ma residente nel Senigalliese si
trova rinchiuso nel carcere di Montacuto con l’accusa di oltraggio, resistenza
e violenza a pubblico ufficiale. Il trentenne si è anche beccato una denuncia a
piede libero per guida in stato di ebbrezza da alcol e da stupefacenti. Sabato
sera, verso le 22.30, i carabinieri della stazione di Corinaldo durante un
normale servizio di controllo sulle strade hanno notato un’Alfa 156 che
procedeva a zig zag. L’hanno subito bloccata: a bordo D.M. che, durante il
controllo, ha cominciato a dare in escandescenze, minacciando ed aggredendo i
militari dell’Arma. Il giovane allora è stato portato in caserma dove ha
continuato a dare segni di nervosismo danneggiando anche una porta. D.M. allora
è stato accompagnato in ospedale dove dagli accertamenti è risultato positivo
alle analisi per l’abuso di alcol e di sostanze stupefacenti, in particolare
cannabinoidi e cocaina. I carabinieri si sono fatti refertare per le lesioni,
mentre il giovane è stato arrestato e condotto nel carcere di Montacuto dove ha
passato la notte di sabato e quella di ieri. Molto probabilmente stamattina
subirà il processo per direttissima a Senigallia.
mtb
CORRIERE
ROMAGNA
Aggredisce i
carabinieri Disarmato e arrestato
BOSCO
MESOLA - Ha estratto un coltello a serramanico, minacciando il suo “avversario”
con il quale stava litigando. E non contento si è scagliato contro i
carabinieri intervenuti per tranquillizzarlo. Ma i militari sono riusciti a
disarmarlo e l’hanno arrestato. Così C.M., 34 anni, di Ravenna, è finito in
carcere a Ferrara e oggi sarà processato. L’uomo deve rispondere di minaccia
aggravata, porto abusivo di armi, resistenza e violenza a pubblico ufficiale.
Il fatto è accaduto sabato verso le 16.30 in un agriturismo di Bosco Mesola.
C.M., in evidente stato di alterazione causato dall’alcol, aveva innescato una
violenta lite con un altro cliente, minacciandolo con un coltello a serramanico.
Sul posto sono subito intervenuti i carabinieri di Mesola, verso i quali l’uomo
manifestava immediatamente un atteggiamento ostile. I militari, seppur a
fatica, riuscivano ad ogni modo a disarmarlo. Poi, all’improvviso, C.M. si
scagliava contro uno degli uomini dell’Arma, aggredendolo. Ma i colleghi
riuscivano a bloccarlo e ad ammannetarlo. L’arresto effettuato dai carabinieri
di Mesola rientra in una serie di servizi effettuati nel fine settimana dai
carabinieri della compagnia di Comacchio, sia per prevenire lo spaccio di stupefacenti
sulla costa sia per garantire la sicurezza stradale ai turisti che si recano ai
lidi.
CORRIERE ROMAGNA
“Saltano” patenti e
licenze
Ravenna
- Controlli a maglie strette, patenti saltate e qualche denuncia. Il sabato
sera nei luoghi caldi del divertimento ravennate è trascorso intenso ma
tranquillo, sia a Marina di Ravenna che a Milano Marittima. Ma le forze
dell’ordine hanno avuto comunque il loro bel daffare.Due segnalazioni per
piccole risse sono giunte nel corso della notte: una intorno alle 23 a Lido
Adriano e una più tardi a Marina, all’imbarco del traghetto. Sono state però
subito sedate e i responsabili dileguati ancora prima dell’arrivo delle forze
dell’ordine. I controlli effettuati dalla Polizia stradale fra Milano Marittima
e Marina di Ravenna - nell’ambito della campagna di prevenzione “Guido con
prudenza”, che ha preso il via sabato scorso e che quest’anno si concentra in
tutti i weekend estivi fino alla fine di agosto - hanno portato a sottoporre
alla prova dell’etilometro 170 persone. Per 27 di queste, risultate positive, è
scattato il ritiro della patente di guida. Sono state poi notificate numerose
altre infrazioni al Codice. Anche la Polizia municipale ha presidiato nella
notte le zone calde di Marina di Ravenna, con l’ausilio dell’etilometro. Nella
rete dei controlli sono finiti 30 veicoli e 42 persone. I risultati,
numericamente non eclatanti, vengono proprio per questo giudicati
positivamente: le patenti ritirate sono state appena 2. Agli automobilisti
indisciplinati si aggiunge una curiosa denuncia per guida in stato di ebbrezza
sì - e fin qui nulla di strano - ma di una bicicletta. Il conducente del
velocipede procedeva zigzagando vistosamente e costituendo quindi un pericolo
per sè e per gli altri. Fermato e sottoposto al test dell’etilometro, è
risultato positivo ed è quindi scattata la denuncia. Infine, alle verifiche
delle forze dell’ordine, un insospettabile stabilimento balneare di Marina di
Ravenna è risultato non in possesso della regolare autorizzazione per gli intrattenimenti
danzanti fino a mezzanotte. La licenza riguardava solo quelli fino alle 19. Per
il bagno, piuttosto frequentato e attivo nell’organizzazione di eventi di
intrattenimento, dovrebbero quindi scattare le sanzioni amministrative del
caso. Non si esclude la possibilità che venga imposto il divieto temporaneo di
organizzare feste ai gestori dello stabilimento, come già avvenuto nei mesi
scorsi, sempre a Marina, per il bagno Zanzibar.
CORRIERE
ROMAGNA
Patenti ritirate, e
sono 100
forlì - E fanno cento.
Con le due patenti ritirate sabato notte a Pievequinta, sulla Cervese, la
Polizia stradale di Rocca San Casciano ha raggiunto il poco invidiabile
primato, nei soli primi sette mesi dell’anno, dei documenti di guida sottratti
ai possessori per varie violazioni al Codice della strada, una su tutte l’abuso
di sostanze alcoliche, ma non solo. Tra le cause del ritiro della patente
spicca, infatti, anche l’uso di droga.Gli ultimi, in ordine di tempo, a finire
nella rete dei controlli degli agenti sono stati un 38enne di Castrovillari, in
provincia di Cosenza, alla guida di una Skoda Fabia, trovato con una
percentuale di 1,08 grammi d’alcol per litro di sangue (0,50 il limite), ed un
31enne di Brescia, al volante di una Bmw 320, per il quale l’etilometro ha toccato
l’1,03.
CORRIERE ROMAGNA
Strage di punti e
patenti, ma 102 premiati
RIMINI
- Tanti i giovani premiati per avere scelto il Bob giusto, ovvero l’amico
sobrio che li ha riportati a casa dopo una notte in discoteca. Sono stati 102 i
giovani premiati sabato notte dalla polizia stradale con il biglietto omaggio
per una notte in discoteca da trascorrere nel weekend successivo, così come
prevede il progetto “Guido con Prudenza, zero alcol tutta la vita”, messo in
strada in collaborazione con i discotecari nelle zone più famose per i locali
di ballo come appunto la Riviera e volto a contrastare le “stragi del sabato
sera”.In tutto sono stati controllati 397 veicoli e 439 persone, tra i quali
397 conducenti. Di questi 56 avevano alzato troppo il gomito, mentre i
rimanenti hanno potuto riprendere in tranquillità la via di casa. Chi di loro
era stato in discoteca, appunto 102 persone, sono rientrate con un premio,
l’ingresso omaggio per il weekend successivo. L’unica strage del sabato sera è
quindi stata quella dei punti sulle patenti: in tutto sono stati decurtati
dalle pattuglie di polizia stradale 577 punti e accertate 13 infrazioni
stradali. I veicoli sequestrati sono stati due e una sola la carta di
circolazione ritirata.
CORRIERE
ADRIATICO
Luca Romanelli denuncia una situazione
insostenibile
“Basta con queste risse”
PORTO SAN GIORGIO - “Le chiacchiere dell’Amministrazione Comunale e dei
commercianti sangiorgesi sulle notti tranquille stanno a zero. Questa mattina
alle 3 i soliti sfascioni escono dal solito locale in evidente stato di
alterazione alcolica. Poi, di fronte, inizia un rissa con lancio di caschi e
pesante pestaggio a terra, con calci e pugni, di uno del branco”. Lo scrive
Luca Romanelli che prosegue: “I carabinieri arrivano subito ma non trovano più
nessuno. Oltre a dover assistere continuamente a questi episodi, fa male
constatare l’ipocrisia di chi dovrebbe agire. La cabina telefonica pubblica del
luogo, ad esempio, benchè quasi distrutta, è diventata l’ufficio vendite di
soliti noti, pure dotatissimi di telefonini. I carabinieri dicono di saper
tutto, ma attendono istruzioni dall’alto. Noi residenti intanto aspettiamo,
sfiduciosi”.
CORRIERE
DELLA SALUTE
24
luglio 2006
Bevi qualcosa? Ecco
come scegliere Sete:una guida per combatterla in modo scientifico. Stilata la
«classifica» delle bevande in base alle diverse proprietà salutari
Bere molto è una delle
raccomandazioni per l’estate. Ma che cosa conviene bere? E, meglio ancora,
quali sono i vantaggi per la salute legati al consumo delle diverse bevande?
Negli Stati Uniti un comitato di autorevoli esperti in campo nutrizionale ha
revisionato i principali studi sull’argomento, proponendo una guida che è stata
pubblicata dall’American Journal of Clinical Nutrition. E, sebbene le nostre
abitudini siano diverse da quelle americane (negli Usa gli adulti bevono in
media quasi 600 ml di bibite zuccherate al giorno), la guida offre interessanti
spunti anche per noi. Nella guida le bevande sono state classificate in 6
Livelli (vedi immagine), a partire dal primo, quello dell’acqua, considerata la
più valida e, poi, via via con le altre bevande, in ordine decrescente anche
come quantità che si può assumere nella giornata. Nella valutazione, si è
tenuto conto del contenuto in sostanze nutritive, delle evidenze sui possibili
effetti positivi o negativi sulla salute e, ancor prima, dell’apporto calorico.
All’acqua,
come si è detto, spetta il primo posto - il Livello 1: è necessaria per il metabolismo e per le normali funzioni
fisiologiche, non dà calorie e può fornire minerali essenziali (calcio,
magnesio, fluoro). Anche le nostre Linee guida (Inran 2003) raccomandano di
berne ogni giorno in abbondanza (mediamente almeno 1,5-2 litri, con il caldo
anche di più). Fra i tanti studi sui rischi di un insufficiente apporto idrico,
uno, su giovani adulti sani, ha evidenziato che già con una disidratazione del
2.8% del peso corporeo, dovuta a esposizione al calore o ad esercizio fisico,
diminuiva significativamente la vigilanza, la capacità di concentrazione, la
memoria a breve termine e aumentavano stanchezza, tempi di reazione, mal di
testa (anche nei bambini è sintomo comune di disidratazione). L’acqua, dunque,
potrebbe da sola coprire praticamente tutte le nostre necessità di liquidi,
anche se, per consentire una certa varietà e per venire incontro ai gusti
personali, la dieta salutare può includere altre bevande.
Al
tè e al caffè tocca il Livello 2: se non
vi si aggiunge zuccchero non forniscono calorie, apportano antiossidanti e
caffeina (più nel caffè) che, se assunta con moderazione (fino a 400 mg al
giorno per adulti sani) non presenta particolari rischi (limiti più bassi sono
consigliati in gravidanza e per le persone particolarmente sensibili alla
sostanza). Fra gli studi che suggeriscono effetti benefici di queste bevande,
ricordiamo l’associazione inversa fra consumo regolare di caffè e rischio di
diabete di tipo 2 o, solo negli uomini e non nelle donne, di malattia di
Parkinson. Il tè potrebbe avere un effetto protettivo nei confronti dei tumori
(ancora da verificare nell’uomo), aumentare la densità ossea, ridurre il
rischio di calcoli renali e di carie dentale e, in modo modesto, di infarto
miocardico (con un consumo di almeno 3 tazze di tè nero al giorno). Di recente
è stato suggerito che, grazie alla teanina (aminoacido), il tè possa migliorare
la capacità dell’organismo di resistere alle infezioni.
Il
latte parzialmente scremato o magro è posto al Livello 3, per il suo elevato valore nutrizionale dovuto alla
ricchezza di proteine e calcio (in forma facilmente utilizzabile
dall’organismo).
Il
Livello 4 spetta alle bibite «light», con dolcificanti non calorici. Gli esperti le hanno giudicate preferibili alle normali
bibite zuccherate perché forniscono acqua, hanno sapore dolce (verso il quale
l’essere umano ha una preferenza innata) e non apportano calorie. Riguardo agli
edulcoranti sostitutivi dello zucchero può essere utile ricordare che secondo
le nostre più recenti Linee guida (Inran 2003) «pur se sostanzialmente innocui
nelle dosi consentite dalla normativa vigente, possono avere limitazioni d’uso,
per cui ne vanno controllate sia la presenza sia le eventuali controindicazioni
leggendo l’etichetta».
Nel
Livello 5 troviamo le bevande caloriche che apportano alcuni nutrienti. Nel gruppo, i succhi di frutta, vino e birra (che, se
consumati con moderazione da individui adulti, in assenza di particolari
controindicazioni, possono avere qualche effetto positivo). Quantità di alcol anche
modeste, però, sono state associate con un aumentato rischio di tumore al seno.
Al
Livello 6, infine, le bibite zuccherate: gassate tipo cola e aranciata; quelle
di tè o alla frutta diverse dai succhi. Il
giudizio deriva dal loro apporto energetico a fronte di pochi o nessun altro
nutriente. Queste sono quindi le bevande meno raccomandate dagli esperti, da
usare con parsimonia. In conclusione, conviene sempre dare la precedenza alle
bevande non, o poco, caloriche, in particolare l’acqua, e fare in modo che le
calorie assunte con le bevande forniscano al massimo il 10% delle calorie
totali.
Carla Favaro, nutrizionista
L’OPINIONE
La
nuova campagna dell’Unione Italiana Vini
Vino... “istruzioni per l’uso”
di Armanda Capeder
I nutrizionisti ripetono da tempo che il
vino, quello “sincero” e “generoso” con cui si brinda nella “Cavalleria
rusticana” di Mascagni, è un componente prezioso dell’alimentazione
equilibrata. Ovviamente occorre non eccedere nel consumo, ma questa è una
regola generale già nota ai Latini, i quali raccomandavano “modum in rebus” in
tutte le cose. La giusta informazione dovrebbe quindi rivestire grande
importanza per i produttori di vino italiano, per togliere al succo della vite
quel neo che lo penalizza, con gli allarmismi sugli abusi periodicamente
rispolverati sotto la spinta di interessi particolari, (*) diffondendo invece
le regole di un giusto consumo, così come esistono per ogni prodotto di qualità
le relative “istruzioni per l’uso”. È questo il significato della campagna per
l’autoregolamentazione lanciata dalla UIV, Unione Italiana Vini, che col suo
Presidente Andrea Sartori ha aderito all’Osservatorio Permanente sui Giovani e
l’Alcool, organismo fondato nel 1991 e attualmente presieduto dall’oncologo
Umberto Veronesi. “I produttori di vino italiano sanno bene quanto importante
sia il rispetto dell’etica nel loro lavoro - ha affermato Andrea Sartori - per
questo l’enologia italiana deve svolgere un impegno individuale nei confronti
della legge, dei consumatori, dei giovani e dell’ambiente.
E’ per noi un obbligo morale affiancarci alle azioni ufficiali di controllo di
Polizia con la responsabilità personale delle singole aziende, rivolgendoci
soprattutto ai giovani, che sono oggi l’anello più debole, affinché sappiano
godere dei benefici che il vino offre, dopo averlo conosciuto nelle sue
preziose caratteristiche, perché solo così potranno diventare consumatori
consapevoli. Abbiamo chiesto e ottenuto di diventare soci dell’Osservatorio
perché condividiamo l’approccio equilibrato a una materia delicata come questa,
dove è troppo facile evidenziare i danni di un eccessivo consumo, mentre
sarebbe necessario educare all’autodisciplina, (**) senza dimenticare di
ricordare che il vino assunto in giusta misura può avere effetti benéfici su
svariate patologie, dalle malattie coronariche al diabete, come dimostrato da
svariati studi scientifici. Questo è l’impegno che intendiamo assumerci per
conferire la massima trasparenza alla nostra attività”. Il presidente Sartori
ha fatto riferimento inoltre al colloquio col ministro dell’Agricoltura Paolo
De Castro a proposito del decreto relativo a un piano nazionale di controlli
delle produzioni di origine, che dovrebbero essere rivisti. Il presidente UIV
si è dichiarato d’accordo, ma ha chiesto che prima si proceda a uno studio
analitico del comparto vitivinicolo, per evitare di incorrere in nuovi errori.
Attualmente, infatti, in seguito al decreto Pecoraro Scanio del 29-5-2001, la
sperimentazione per la classifica dei vini era stata affidata dal Ministero
delle Politiche Agricole ai Consorzi, ma essendo questi gestiti da titolari di
aziende vitivinicole, l’imparzialità non è stata sempre garantita a causa di
possibili conflitti di interesse. “Col sistema precedente - ha puntualizzato
Sartori - mancava inoltre la garanzia di omogeneità, anche perché laddove non
esistevano Consorzi, subentravano le Camere di Commercio, con ovvie disparità
di vedute. La nostra Associazione chiede quindi che la sperimentazione dei
Consorzi si esaurisca entro l’anno, sostituita da una moderna e coerente “base
dati” comune delle produzioni a denominazione di origine, senza trascurare un
confronto coi vincoli legislativi, giuridici ed economici delle realtà europee
e internazionali, per potere quindi dare inizio a un percorso di
riorganizzazione complessiva delle regole del settore vitivinicolo italiano”.
Concludiamo con una modesta proposta: per evitare di ricadere nell’errore
commesso nei giorni scorsi con le liberalizzazioni, operate senza una
concertazione con le categorie interessate, occorrerebbe ascoltare, prima di
varare il nuovo decreto, la voce dei diretti interessati, per avvalersi
dell’apporto della loro profonda esperienza, senza dover poi compiere imbarazzanti
passi indietro.
(*) Nota: vorrei conoscere quali sono gli
interessi e le persone che spingono a creare allarme sul vino. Sta a vedere che
c’è qualcuno che paga per criticare il vino… e a me non dicono niente!
(**) Nota:
l’autodisciplina è una virtù solubile nell’alcol.
CORRIERE DELLA SERA – SALUTE
(arretrato del Corriere della Sera del 23 luglio 2006)
Vino - Brindate all’atterraggio. Un bicchiere di rosso
contro il jet lag
Contiene
melatonina, l’ormone del ritmo sonno-veglia ... (*)
Può bastare
un bicchiere di buon vino per superare il jet lag, oppure, più semplicemente,
per conciliare il sonno? Forse. Perché, in molte delle uve usate per produrre i
più famosi vini italiani e stranieri, si trovano quantità misurabili di
melatonina, l’ormone che è prodotto all’interno del cervello dall’epifisi e che
regola l’orologio biologico, dando il ritmo ai cicli di sonno e di veglia. La
scoperta, di cui da notizia il Journal of the Science of Food and Agricolture, non
poteva che arrivare dall’Italia, patria indiscussa dei vini da intenditore: gli
autori della ricerca del Dipartimento di patologia vegetale dell’Università di
Milano hanno analizzato estratti di uve Nebbiolo, Merlot, Cabernet Sauvignon,
Croatina, Sangiovese e Barbera, dimostrando che la melatonina è contenuta in
tutti i vitigni, sebbene in concentrazioni molto variabili.
I
grappoli sono più ricchi di melatonina sono risultati quelli di Nebbiolo e
Croatina. La quantità cresce se le vigne sono state trattate con farmaci per
aumentare la resistenza dell’uva alle malattie. “Il vino è secondo solo al
sangue come ‘complessità’: il numero di sostanze dotate di potenziali effetti
biologici è enorme”, commenta Andrea
Poli, direttore della Nutrition Foundation of Italy.
“Gli
attuali metodi di analisi chimica consentono di individuare quantità anche
irrisorie di sostanze biologicamente attive, ma su quali e quante siano
davvero capaci di agire sull’organismo resta tutto da dimostrare. Nel
caso della melatonina ad esempio, le dosi riscontrate non sono elevatissime e
non si sa ancora quanta se ne possa trovare realmente in un bicchiere di vino:
difficile ipotizzare, per ora, un
effetto consistente dell’ormone assunto per questa via”.
“La
melatonina è presente soprattutto nella buccia degli acini, ma ancora non
sappiamo quanta ne resti, una volta concluso il processo di vinificazione -
conferma Marcello Iriti, uno degli autori della ricerca -. Resta poi da
capire quanto ormone viene assorbito da stomaco e intestino.
“Anche
per un antiossidante presente nel vino e ormai ben noto, come il resveratrolo -
conclude Andra Poli - la reale capacità di assicurare benefici alla
salute è ancora in dubbio: basti pensare che per essere certi di garantirsi un
buon effetto antiossidante, grazie al resveratrolo, dovremmo bere ben cinque
litri di vino”.
(*) Nota: speriamo che
chi legge questo articolo non si fermi all’ottimistico titolo, ma prosegua
nell’articolo che smentisce in pratica quanto affermato a grossi caratteri.
LA
REPUBBLICA (Affari e Finanza)
Il
vinoLego dell’Ue può bruciare il made in Italy di vigne e cantine
PAOLA JADELUCA
L’hanno già ribattezzato il vinoLego, il vino che si monta con tanti
diversi mattoncini: un po’ di tannino, meno zuccheri, più legno e tanta
fantasia. Un vino che si può costruire a tavolino, nei grandi stabilimenti
industriali, e non importa né dove né come è cresciuta l’uva. E dove lo si fa.
Basta l’etichetta, magari di provenienza italiana, e poi lo si manda in giro
per il mondo, magari in Svezia o Norvegia. Venduto a due soldi alle giovani
generazioni che ancora devono affinare il palato. Trend che si sono affermati
in altri paesi, come l’Australia e la Nuova Zelanda. E che ora potrebbero
prendere piede anche nell’Unione Europea con il rischio di tagliare fuori dal
mercato mondiale uno degli ultimi asset dell’economia italiana: i grandi marchi
della viticoltura italiana. Sul fronte dei trucioli, per impedire che a
Bruxelles, nell’ambito della riforma del settore messa a punto dalla
commissaria Mariann Fisher Boel, venga approvata la legge che consente di
sostituire l’affinamento nelle piccole botti con infusioni di trucioli è sceso
in campo un fronte trasversale che vede schierati contro questa definita come
una barbarie parlamentari come Tabacci e Cacciari che hanno firmato nei giorni
scorsi una mozione presentata da Ermete Realacci, presidente della Commissione
Ambiente, e sulla quale si sono mobilitati Città del vino, Coldiretti e
Legambiente. E a fine settimana si sono tenuti gli stati generali per il
rilancio, uniti, del settore. C’è gran fermento e tutti sembrano muoversi nella
direzione della tutela della qualità. In realtà il fronte è diviso. C’è per
esempio il timore che senza un’adeguata battaglia che leghi indissolubilmente
il vino al territorio, e non ai soli vitigni, possano poi passare riforme più
disinvolte in linea con le tendenze dell’Oiv, organizzazione intergovernativa
del settore, che aprano la strada, appunto, al vino alla cinese, quello fatto
imbottigliando vini sfusi cileni, con riserve e etichette retrodatate. «Oggi si
beve di meno ma si beve meglio e dietro al vino la gente cerca una storia, una
passione, un luogo. Il vino non è una bevanda come le altre. La salvaguardia
dei soli vitigni non mi sembra tutelare il made in Italy. Le tecniche evolvono
e a livello industriale non possiamo competere con colossi mondiali», racconta
Lamberto Frescobaldi, direttore produzione della Marchesi Frescobaldi, uno dei
più antichi marchi del vino. «Il territorio, il legame con il luogo di
produzione è l’unica arma per competere. Montalcino, nel 1984 aveva poco più
200 ettari di vigneto e un ristorante, le case diroccate e i turisti che
avevano paura di venire in questo posto diroccato: oggi, grazie al Brunello, ha
più di duemila ettari vitati, i terreni sono aumentati e gli stranieri fanno la
fila tra ristoranti e alberghi».
IL
TIRRENO
tutto calmo, nessun vandalismo solo qualche alzata di
gomito
giro di vite su alcol e droga
alcol e droga, allarme sulle strade - paolo nencioni
ubriaco si schianta contro lo spartitraffico
LA
PROVINCIA PAVESE
investito e denunciato: guidava ubriaco
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