Autista paga il biglietto al casello
per raggiungere le Tre Cime di Lavaredo
Di JENNER
MELETTI
AURONZO DI CADORE (BELLUNO) - Il cartello giallo indica la strada
per andare proprio sotto alle "vette più famose delle Dolomiti".
"Tre cime di Lavaredo. Superstrada panoramica / Panoramicstrasse". Un
ristorante sulla sinistra, un laghetto sulla destra e poi la sorpresa: un
casello autostradale. Un piccolo casello anni ’60, con una corsia per l’entrata,
l’altra per l’uscita. E soprattutto un casellante che, in cambio di un piccolo
biglietto verde con la scritta "Parcheggio custodito alle Tre Cime di
Lavaredo" chiede in cambio la bellezza di 20 euro. "Venti per le
macchine, dieci per le moto. A piedi o in bicicletta si entra gratis. C’è
scritto tutto lì". Un grande cartello bianco, a fianco del casello,
avverte finalmente gli automobilisti del balzello da pagare. Oltre alle auto e
alle moto, tariffe per tutti: pullman fino a 10 posti e camper, 30 euro; pullman
oltre i 30 posti, 90 euro; roulottes 30 euro...
C’è un rischio pesante di tamponamenti, al casello del Tre Cime. Il cartello
bianco provoca infatti frenate improvvise e retromarce. "Cosa, si paga?
Venti euro?". Auto ferme e conciliaboli in famiglia. "Questi sono
matti", dicono i più sbrigativi che fanno inversione a U e tornano verso
strade senza balzelli. Altri riflettono, fanno i conti. "Io con i 20 euro
mi faccio il capriolo con la polenta". Una coppia di Amburgo su moto Bmw
fa capire anche a chi non sa il tedesco quanto poco gradita sia la richiesta di
denaro. Almeno cinque o sei automobilisti su dieci decidono di non pagare la
strana tassa. Cinque minuti sul piazzale, a fare fotografie al casello e alle
Tre Cime ("Guarda come si vedono bene anche da qui"), poi via verso
boschi o laghi senza barriere. Certo, se l’avviso di pagamento fosse messo ad
esempio ad Auronzo - il Comune che riscuote i soldi - fra andata e ritorno si
risparmierebbero 50 chilometri, un po’ di inquinamento e soprattutto
l’arrabbiatura di chi si sente preso in giro dal cartello bianco che appare
solo all’ultimo momento.
"Un po’ di polemiche - dice il sindaco di Auronzo, Walter Antoniol - ci
sono sempre state. Pensi, sono stato anche denunciato per abuso di ufficio,
processato due volte e assolto. L’accusa? Avere fatto pagare un pedaggio
chiamandolo parcheggio". Certo, non è difficile cadere nell’equivoco. Dopo
il casello c’è infatti una strada in forte salita ed i parcheggi si incontrano
solo dopo 6 chilometri. "Sulla strada in salita non potevamo mettere la
barriera proprio sotto le Tre Cime. Tutti fermi, con il freno a mano
tirato...". La strada è stata costruita dagli alpini durante la prima
guerra mondiale. Nel 1966 è stata affidata dal Comune ad una ditta privata che
l’ha allargata e asfaltata ed ha iniziato a riscuotere un pedaggio. Il Comune
ha ripreso la proprietà nel 1988, chiedendo per il "diritto di
parcheggio" 13.000 lire ogni auto. L’ultimo prezzo prima dell’euro era di
30.000 lire, il primo con la moneta europea di 18 euro. Ora è passato a 20.
Signor sindaco, 20 euro non sono noccioline. "Lo so, ma gli utenti, quasi
50.000 all’anno, sono in maggioranza stranieri e sono abituati a pagare il
pedaggio, no, no, scriva il parcheggio. E poi quei soldi ci servono, ecco. L’anno
scorso l’incasso è stato di 987.000 euro, quasi un’altra Ici, in un paese di
3.611 abitanti. E con i soldi finanziamo i servizi che permettono ai cittadini
di restare qui, in questa montagna dura e vera: scuola materna, liceo
linguistico finanziato da noi, depuratori anche nelle frazioni. Certo, lo
sappiamo che non tutti sono contenti di pagare. Abbiamo pensato anche a
soluzioni diverse, come un trenino che sale alle Cime sui binari. Ma occorrono
soldi, ed il progetto deve essere adeguato alla bellezza di queste nostre
montagne. Gli ambientalisti si lamentano, dicono che non si possono portare i
turisti in auto fino ai rifugi. Ma non si sono accorti che tutte le Alpi sono
diventate il parco giochi delle città? E allora non dimentichiamo che le auto
che arrivano portano i soldi che permettono di vivere a chi vive e lavora
qui".
Sono ben 750 i posti macchina attorno al rifugio Auronzo, 2.333 metri di
altezza, e 6 i posti per gli autobus. Sotto lo splendore delle Tre Cime sembra
di essere in autogrill. Dentro al rifugio c’è pure il self service, con
minestra e wurstel a 8,5 euro, capriolo a 10,50. Si vendono ombrelli con le
immagini delle Dolomiti. Gli anziani arrivati da Sesto Fiorentino raccontano
emozionati di avere visto degli scalatori "appiccicati" a una delle
cime. L’autista del loro pullman, a 100 metri, già suona il clacson per il
ritorno. I corvi aspettano il pane lanciato dai turisti, come galline.
Nell’Europa senza frontiere tornano i pedaggi. Le Tre Cime infatti hanno fatto
scuola. Sul passo del Rombo, fra Bolzano e l’Austria, la società austriaca che
fa pagare il passaggio sul proprio versante ha portato il tributo da 10 a 13
euro ed i 3 euro di differenza (2,16 più Iva) vanno alla Provincia bolzanina. È
il primo passo verso la realizzazione del progetto della giunta che vuole
imporre un pedaggio, già dal prossimo anno, sui passi dolomitici Sella,
Gardena, Pordoi e Campolongo e anche su Stelvio e Giovo. "Abbiamo iniziato
con il Rombo - dice l’assessore Florian Mussner - ma quest’anno era previsto un
pagamento anche per lo Stelvio. I Comuni e le altre Province però hanno
protestato, dicendo giustamente che bisogna prendere la decisione tutti
assieme, altrimenti i passi gratuiti ruberanno turisti a quelli a
pagamento". Sono già state discusse le tariffe: 5 euro per le auto e le
motociclette, 12,5 per furgoni e camper, 25 per i pullman. "È un modo per
fare rispettare la natura. Con il pedaggio i bus pubblici saranno più
utilizzati. E chi non vuole lasciare la propria auto, almeno paghi".
L’afa in pianura ha portato sulle Dolomiti folle mai viste. C’è chi ha
protestato in particolare per l’invasione dei motociclisti e ha chiesto di
limitarne i transiti. "Non se ne parla nemmeno", ha risposto il
presidente della Provincia, Luis Durnwalder. Forse perché - lo ha scoperto il
giornale Alto Adige - fra i motociclisti domenica c’era, in sella a una Harley
Davidson, George Clooney. È salito sui passi Pordoi e Campolongo. Il prossimo
anno dovrà pagare 10 euro.
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