(ASAPS) – È vero, i motociclisti pagano un tributo
altissimo in termini di vite umane. Spesso vanno veloci, sono imprudenti. Ma in
tantissime occasioni sono un bersaglio occasionale di veri e propri killer del
volante, in azione sotto l’effetto di alcol, di droga, in fuga dalle forze
dell’ordine. A Milano una ragazza di
35 anni, originaria del capoluogo lombardo, stava viaggiando a bordo della sua
moto quando è stata falciata e uccisa da un’auto guidata da un peruviano in
stato di ebbrezza alcolica. L’uomo è stato, ovviamente, denunciato a piede
libero. Un improvvido giornale scrive: “Ancora da chiarire la dinamica
dell’incidente”: al redattore di quell’articolo, che ha parlato dello stato di
ebbrezza del conducente, suggeriamo di fare maggiore attenzione a ciò che
scrive. Altro incidente, con un giovane di 29 anni in coma, è stato registrato
a Roma, dove la vittima – ovviamente
in moto – è stata tamponata da un’auto con a bordo 3 nomadi, scappati senza
fermarsi a prestare soccorso. Il ragazzo è in prognosi riservata. Indagano gli
agenti del commissariato Casilino. Sempre opera di un pirata della strada, il
folle investimento avvenuto a Borgosesia
(Vercelli) in danno di un ragazzino in sella al proprio motorino ora in
gravissime condizioni. I carabinieri hanno identificato l’investitore e sono
andati a prenderlo. Era in casa, a letto, ubriaco fradicio, e l’hanno
arrestato. Resterà in cella qualche ora. (ASAPS)
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