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In caso di pioggia, il conducente alla guida del proprio
automezzo su un percorso bagnato oltre ad incontrare maggiori difficoltà
nel controllo del veicolo, avrà una ridotta visibilità . Questa , risulta
spesso peggiorata dalla presenza sulla carreggiata di altri veicoli ed in
particolar modo dai mezzi pesanti.
In realtà la nebulizzazione dell’acqua provocata
da altri veicoli, non si limita ad un semplice innaffiamento,
ma si presenta come una fitta polverizzazione di acqua parificata
ad un getto di lancia termica per autolavaggi, che, presenta
dei cosiddetti effetti a nebbia.
Per contrastare tale fenomeno, si ovvia con la costruzione di
manti stradali con asfalti di natura rugosa ad alta capacità
di drenaggio.
Sulla stessa linea, i costruttori degli pneumatici ricorrono
a soluzioni di particolari geometrie del battistrada per ridurre
l’entità degli spruzzi.
Infine si interviene sul veicolo con la dotazione di sistemi
adeguati di protezione, come ad esempio, le carenature delle
ruote con bavette posteriori tali da contenere l’acqua
sollevata dalle ruote posteriori e respingerla a sua volta verso
il basso.
A tal conto, il legislatore al fine di ridurre alcuni di questi
effetti indesiderati , ex art.72 del Codice della Strada ha
così disposto.
Gli autoveicoli i rimorchi ed i semirimorchi adibiti al trasporto
di cose , di massa complessiva superiore a 7,5 tonnellate, immatricolati
in Italia a decorrere dal 1° gennaio 2006 devono essere
equipaggiati con dispositivi di tipo omologato, atti a ridurre
la nebulizzazione dell’acqua in caso di precipitazioni. |