(ASAPS) MONTREAL (CANADA) – Il 2006 si prospetta come un
anno d’oro per la sicurezza stradale, in Canada. Infatti, nonostante alcuni
sconcertanti episodi di pirateria stradale (lancio sassi dal cavalcavia ed
omissioni di soccorso), il numero di sinistri in questo primo semestre è
decisamente diminuito. La tendenza migliore, per il momento, sembra essere
quella registrata dalla polizia stradale di Montreal, la seconda città del
Quebec, dove è entrata in azione – giusto quest’anno – una speciale unità di
agenti (Escouade de la Circulation), alla quale è stato assegnato il
compito di vigilare, prevenire e reprimere ogni comportamento contrario alla
sicurezza. Tolleranza zero, dunque, sotto gli occhi vigili e critici dei media,
ma alla fine la severità ha pagato. Il “pattuglione”, come lo definiremmo in
Italia, costituito da 133 agenti, è riuscito a cambiare radicalmente i comportamenti
dei conducenti della “Metropole” – così i canadesi chiamano Montreal –
ottenendo un rispetto quasi incondizionato del codice della strada. La
strategia? La più semplice e ovvia del mondo: far vedere tanta, tantissima
polizia in tutti gli angoli della città, pronta a punire ogni comportamento
trasgressivo. Il risultato è stato che in 6 mesi di lavoro instancabile e con
66 “operazioni stradali” che hanno messo in campo tutte le risorse disponibili
in vere e proprie incursioni nella giungla d’asfalto, gli incidenti sono
diminuiti eccome…Per cominciare, la zona della città presa di punta – il
settimo isolato – ha contato una diminuzione degli incidenti materiali – per
intendersi quelli con solo danni a cose – del 15%, passando dai 516 incidenti
del primo semestre 2005 ai 439 dello stesso periodo appena trascorso. Il
risultato è altrettanto lusinghiero anche sul fronte dei sinistri con lesioni,
dove la decrescita è stata ancora più consistente: 61 eventi nel 2006 contro i
75 del 2005 fanno il 19% in meno. L’unico neo è un incidente mortale, che nel
settimo isolato non si verificava dal 2004, ma che per modalità e dinamica
influisce negativamente solo nel computo statistico, senza inficiare la
positività dei risultati raggiunti. Le
“operazioni stradali” sono state tutte finalizzate al contrasto dell’eccesso di
velocità, al rispetto di pedoni e ciclisti, al rispetto della normativa in
materia di casco e cinture, e alla lotta senza quartiere alla guida in stato di
ebbrezza. Una strategia pianificata a tavolino insieme a coloro che poi
avrebbero dovuto attuarla, gli agenti della stradale canadese, che ha finito
col dare i risultati sperati e che proseguirà almeno a tutto il 2010. Nel
volgere di pochi mesi il numero di violazioni accertate è praticamente raddoppiato.
Il progetto non è però statico: il 2008, per esempio, sarà dedicato ai pedoni
ed ai camion: ai primi sarà imposto il rigido rispetto delle regole, perché se
da una parte la loro “debolezza” li espone a pericoli maggiori, dall’altra è
necessario che siano proprio i primi a rispettare le regole di elementare
sopravvivenza. Tra le altre cose, la negligenza di questi utenti è, in Canada,
una delle principali cause di mortalità. (ASAPS)
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