per un articolo apparso sulla
nostra rivista il Centauro nr.104 giugno 2006 intitolato UN CARNAIO DI DUE RUOTE La rivista mi ha fatto scendere
con la seguente motivazione Scende: Giordano
Biserni, presidente Asaps Comprensibile la sua
preoccupazione per l’escalation delle vittime della strada, tra i motociclisti.
Ma perché limitarsi, come ha fatto lui sulla rivista il Centauro, voce
ufficiale dell’Asaps (Amici sostenitori della Polizia Stradale) a una
mera enumerazione senza incrociare i dati dei morti in motocicletta con quelli
del parco circolante? Se aumentano i motociclisti in proporzione aumentano gli
incidenti. Bontà dell’estensore della rubrica
per il suo "Comprensibile
la sua preoccupazione..." . lo ringrazio della sua
comprensione. Allora cominciamo subito col dire a Motociclismo che non è
affatto vero che su il Centauro ci eravamo limitati ad una mera enumerazione
senza
incrociare i dati dei morti con quelli del parco circolante" I
casi sono due o l’estensore non ha letto l’articolo oppure è in perfetta
malafede. Nell’ articolo/comunicato
dicevo testualmente: C’è da dire però che di
fronte a questa incontrollata espansione di morti e feriti negli ultimi 10
anni, assistiamo contemporaneamente anche ad una notevole espansione del parco
veicoli a due ruote specie fra i motocicli. Secondo gli ultimi dati disponibili
il parco veicolare italiano è aumentato tra il 1990 e il 2003 del 33% e tra il
’90 e il 2004 i maggiori aumenti sono stati registrati nei motocicli (+82%),
ciclomotori (+50%). (Fonte: Rapporto sull’Ambiente). Le auto sono aumentate
invece del 24%.Il veicolo a due ruote è, e rimane, essenziale per garantire,
insieme al piacere della guida di questi mezzi, una più agevole e possibile
mobilità urbana. Su questo non si discute. Fa bene la prestigiosa rivista
a dichiarare almeno comprensibile la mia preoccupazione. All’estensore sarebbe
stata forse ancor più comprensibile la mia preoccupazione se avesse saputo,
come noi sappiamo, ma molti fanno finta di non saperlo, che nei soli fine
settimana, (quindi esclusi gli altri giorni), dei mesi di giugno e luglio 2006,
sulla base dei rilievi di incidenti da parte della Polizia Stradale e dei
Carabinieri (ai quali si dovranno poi aggiungere i rilievi delle Polizie
Municipali), si sono contati esattamente 350 incidenti mortali, dei quali 161
hanno visto coinvolti veicoli a 2 ruote (motocicli e ciclomotori), pari al 46%. Ed
esattamente 69
incidenti mortali nei fine settimana di giugno e 92 mortali
nei week-end di luglio. Cifre da far imbarazzare quelle
della guerra in Libano. Eppure c’è chi ci fa scendere nella sua rubrica. E’
come se uno se la prendesse col calendario perché il tempo inesorabile
trascorre. Capisco gli amici di
Motociclismo, che sono anche un po’ di parte. Però il loro farmi scendere non
mi (ci) preoccupa. Noi dell’Asaps ci battiamo da oltre 15
anni, con precise proposte oltre che analisi, perché scenda anche il
numero dei morti della strada, compresi i motociclisti e ciclomotristi, un
segmento che va in controtendenza e che ci colloca al primo posto in Europa. Le
cifre del mio articolo/comunicato parlano chiaro e sono, oltre
che inconfutabili, anche meritevoli di qualche seria riflessione per
invertire questo trend di tragedie della strada che troppo sbrigativamente si
risolvono con un applauso il lunedì in una chiesa durante un funerale.
Applauso che soffoca il rumore di precise responsabilità, quelle che noi
abbiamo indicato più volte. Lo abbiamo fatto anche in quel commento su il
Centauro messo all’indice da Motociclismo. E’ proprio un peccato che
settori qualificati non si rendano conto che se non interverremo presto e in
modo efficace per interrompere questa mattanza sarà l’Europa a intervenire e ad
imporci misure molto dure. E ora fatemi scendere nella
rubrica Chi
scende, chi sale pure il prossimo mese, la sicurezza stradale
è una cosa seria e non può spaventarmi "l’ascensore" di chi non
ha convincenti argomenti. Giordano Biserni |
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