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Articoli 05/08/2006

La rivista Motociclismo di luglio 2006 mi ha fatto scendere!

Rubrica chi scende chi sale
Scende: Giordano Biserni, presidente Asaps
Se battersi per la sicurezza stradale e dei motociclisti significa scendere nella rubrica della rivista, ben venga purché cominci a scendere anche il numero dei morti fra i motociclisti.



La rivista Motociclismo di luglio, mi ha fatto scendere (si poteva anche salire) nella sua apposita e un po’ usurata rubrica "Chi scende, chi sale"

per un articolo apparso sulla nostra rivista il Centauro nr.104 giugno 2006 intitolato

UN CARNAIO DI DUE RUOTE
LE CIFRE DELLA MORTALITA’ FRA MOTOCICLISTI E CICLOMOTORISTI NEGLI ULTIMI 10 ANNI


Articolo che potete leggere cliccando qui sopra, in modo che ci si possa fare un’idea della ricchezza o povertà di contenuti concreti.

La rivista mi ha fatto scendere con la seguente motivazione

Scende: Giordano Biserni, presidente Asaps

Comprensibile la sua preoccupazione per l’escalation delle vittime della strada, tra i motociclisti. Ma perché limitarsi, come ha fatto lui sulla rivista il Centauro, voce ufficiale dell’Asaps (Amici sostenitori della Polizia Stradale) a una mera enumerazione senza incrociare i dati dei morti in motocicletta con quelli del parco circolante? Se aumentano i motociclisti in proporzione aumentano gli incidenti.

Bontà dell’estensore della rubrica per il suo "Comprensibile la sua preoccupazione..." . lo ringrazio della sua comprensione. Allora cominciamo subito col dire a Motociclismo che non è affatto vero che su il Centauro ci eravamo limitati ad una mera enumerazione senza incrociare i dati dei morti con quelli del parco circolante" I casi sono due o l’estensore non ha letto l’articolo oppure è in perfetta malafede.

Nell’ articolo/comunicato dicevo testualmente:

C’è da dire però che di fronte a questa incontrollata espansione di morti e feriti negli ultimi 10 anni, assistiamo contemporaneamente anche ad una notevole espansione del parco veicoli a due ruote specie fra i motocicli. Secondo gli ultimi dati disponibili il parco veicolare italiano è aumentato tra il 1990 e il 2003 del 33% e tra il ’90 e il 2004 i maggiori aumenti sono stati registrati nei motocicli (+82%), ciclomotori (+50%). (Fonte: Rapporto sull’Ambiente). Le auto sono aumentate invece del 24%.Il veicolo a due ruote è, e rimane, essenziale per garantire, insieme al piacere della guida di questi mezzi, una più agevole e possibile mobilità urbana. Su questo non si discute.

Fa bene la prestigiosa rivista a dichiarare almeno comprensibile la mia preoccupazione. All’estensore sarebbe stata forse ancor più comprensibile la mia preoccupazione se avesse saputo, come noi sappiamo, ma molti fanno finta di non saperlo, che nei soli fine settimana, (quindi esclusi gli altri giorni), dei mesi di giugno e luglio 2006, sulla base dei rilievi di incidenti da parte della Polizia Stradale e dei Carabinieri (ai quali si dovranno poi aggiungere i rilievi delle Polizie Municipali), si sono contati esattamente 350 incidenti mortali, dei quali 161 hanno visto coinvolti veicoli a 2 ruote (motocicli e ciclomotori), pari al 46%. Ed esattamente 69 incidenti mortali nei fine settimana di giugno e 92 mortali nei week-end di luglio.

Cifre da far imbarazzare quelle della guerra in Libano. Eppure c’è chi ci fa scendere nella sua rubrica. E’ come se uno se la prendesse col calendario perché il tempo inesorabile trascorre.

Capisco gli amici di Motociclismo, che sono anche un po’ di parte. Però il loro farmi scendere non mi (ci) preoccupa. Noi dell’Asaps ci battiamo da oltre 15 anni, con precise proposte oltre che analisi, perché scenda anche il numero dei morti della strada, compresi i motociclisti e ciclomotristi, un segmento che va in controtendenza e che ci colloca al primo posto in Europa. Le cifre del mio articolo/comunicato parlano chiaro e sono, oltre che inconfutabili, anche meritevoli di qualche seria riflessione per invertire questo trend di tragedie della strada che troppo sbrigativamente si risolvono con un applauso il lunedì in una chiesa durante un funerale. Applauso che soffoca il rumore di precise responsabilità, quelle che noi abbiamo indicato più volte. Lo abbiamo fatto anche in quel commento su il Centauro messo all’indice da Motociclismo.

E’ proprio un peccato che settori qualificati non si rendano conto che se non interverremo presto e in modo efficace per interrompere questa mattanza sarà l’Europa a intervenire e ad imporci misure molto dure.

E ora fatemi scendere nella rubrica Chi scende, chi sale pure il prossimo mese, la sicurezza stradale è una cosa seria e non può spaventarmi "l’ascensore" di chi non ha convincenti argomenti.

Giordano Biserni


© asaps.it
Sabato, 05 Agosto 2006
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