Sergio Tinti, dirigente del compartimento Polstrada
per la Toscana Foto di gruppo (ASAPS)
FIRENZE – Il 16 agosto 1991, nel reparto di rianimazione del CTO di Firenze,
l’agente scelto Salvatore Azzolino ci lasciò. Diverse settimane prima, ai primi
di luglio, era in sella alla sua Guzzi, e stava scortando un trasporto
eccezionale. La meta era vicina, ma a Monte Gemoli, poche centinaia di metri da
Piombino (Livorno) un’auto lo centrò in pieno mentre stava tenendo il traffico
fermo ad un incrocio, attraversato dal convoglio. Un incidente terribile, che
ha lasciato un segno indelebile nel distaccamento di Venturina, dove Salvatore
faceva servizio. Nella sua casa restarono, soli, la giovane moglie Bruna e il
figlio Marco, di appena un anno. Marco, giusto lui, è cresciuto senza papà, ma
in suo nome ha vinto, lo scorso anno, una prestigiosa borsa di studio messa a
disposizione dall’ambasciata del Perù in Italia. Non la sola, a dire la verità,
perché anche il figlio del nostro Luca Benincasa, ammazzato da alcuni
rapinatori sul raccordo Perugia-Bettolle, ha potuto beneficiare di un aiuto
così importante. In occasione della promozione nell’ultimo anno scolastico di Marco Azzolino, le massime autorità
peruviane in Italia hanno deciso di premiare la costanza del figlio del nostro
collega, regalandogli un prezioso strumento didattico: un computer portatile.
Così, nei giorni scorsi, il ministro delegato d’Ambasciata del Perù, Roberto
Seminario Portocarrero, l’ambasciatore peruviano presso la Santa Sede, Pablo
Moran Val, il console generale di Milano Felix Denegri Boza e quello di Firenze
Giorgio Fiorenza, sono stati accolti al compartimento della Polizia Stradale
per la Toscana dal dirigente Sergio Tinti per la cerimonia di consegna,
affiancato dal dirigente dell’Ufficio Primo Patrizia Burgassi. Le massime
autorità peruviane, nel corso della stressa giornata, hanno premiato anche
l’agente della Polizia Municipale fiorentina Paolo Pieraccini, che si è
laureato con una straordinaria tesi sul Santo Sepolcro di Gerusalemme, ed hanno
partecipato all’inaugurazione del Tabernacolo di Chiasso degli Armati,
restaurato con il contributo del consolato generale del Perù di Milano. Una
giornata intensa, dunque, che nei momenti vissuti al compartimento è stata a
dir poco toccante. Particolare davvero l’interesse della repubblica del Perù
per questo orfano della specialità. Noi commentiamo: si vede che Marco se lo
merita, e Salvatore – suo papà – sarebbe davvero orgoglioso. (ASAPS) |
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