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Rassegna stampa Alcol e guida del 6 agosto 2006

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

L’ARENA di Verona

BUSSOLENGO

Inizia venerdì e ospita la corriera rossa che fa prevenzione al disagio giovanile

C’è anche il «Bus della vita» alla festa della birra

Bussolengo. La Pro Loco guidata dal neo presidente Sandro Casagrande organizza la seconda edizione della Festa della birra.

La manifestazione che si volgerà da venerdì 11 al 13 agosto in piazza XXVI Aprile, oltre a birre di tutti i tipi, specialità gastronomiche e musica proporrà anche il progetto «Lifeline Bus», un’iniziativa di prevenzione all’uso e all’abuso di droghe e alcool ideata dal dipartimento delle dipendenze dell’Ulss 20 diretto dal dottor Giovanni Serpelloni.

«L’anno scorso in occasione della prima edizione della festa della birra è stato messo a disposizione del pubblico un etilometro», spiega il presidente Casagrande, «in questa occasione invece abbiamo aderito a questa pregevole iniziativa che utilizza un tradizionale bus inglese rosso a due piani, stile tipicamente britannico, e che coinvolge oltre all’Ulss 20 anche l’Azienda provinciale trasporti e molte associazioni come Corallo, Acat, Ceis, Famiglie veronesi contro la droga, Alcolisti anonimi (*)».

Il Progetto «Lifeline bus» è un’attività di animazione territoriale e di prevenzione primaria rivolto ai giovani e agli adolescenti che ha come obiettivo l’incontro con i ragazzi per diffondere informazioni e strumenti di prevenzione del disagio giovanile e di comportamenti a rischio.

La costruzione di una rete di servizi integrata tra pubblico, privato sociale e associazionismo e il monitoraggio, l’indagine epidemiologica dei fattori personali, famigliari, culturali e di contesto sociale di maggior vulnerabilità e predisposizione alla dipendenza, sono le altre attività del progetto «Lifeline bus».

Tornando alla seconda edizione della «Festa della birra» gli organizzatori puntualizzano che offrirà specialità culinarie a base di carne e pesce e tre serate musicali; sul palco si alterneranno i gruppi Music Time (11 agosto), Ever Groove (12 agosto) e Sangue Blues (13 agosto). L’ingresso è gratuito.

Luca Belligoli

(*) Nota: la prima prevenzione è non organizzare Feste della Birra, manifestazioni dove già dal nome si associano alcol e divertimento.

Il mio personale parere è che chi si occupa di prevenzione non dovrebbe legittimare con la sua presenza queste manifestazioni, che promuovono una cultura opposta a quella della salute.

Quando la chiameranno “Festa dell’Estate”, o “Festa della Musica” naturalmente venderanno lo stesso bevande alcoliche, e io sarò pronto ad essere presente con il mio spazio di informazione e prevenzione.

Altrimenti, come ho già scritto in passato, è come mettere un banchetto per promuovere la castità ad una “Festa del Viagra”.


L’ARENA di Verona

Sulle strade dei turisti. Tragico schianto sulla Gardesana fra Garda e Bardolino. Perde la vita un veronese di 36 anni

Muore trafitto da una scheggia di legno

In seguito al violento tamponamento parte dell’arredo di una roulotte entra nell’abitacolo

Una fatalità allucinante: era sul sedile a fianco del guidatore ma l’urto contro la roulotte ferma sul ciglio della strada è stato fatale proprio per lui, un uomo di 36 anni, trafitto da una scheggia di legno che faceva parte dell’arredo della «casa su ruote». Ed è morto sul colpo, senza nemmeno la possibilità di schivare quella lancia appuntita che si è infilata nell’abitacolo della jeep su cui viaggiava insieme ad un conoscente, un uomo di 35 anni di Milano. Terribile incidente ieri poco dopo le 15 sulla Gardesana nel tratto compreso tra Garda e Bardolino, di fronte al camping Continental. Un tamponamento terminato in tragedia che ha paralizzato per ore la statale che costeggia il lago. E oltre ai carabinieri di Bardolino, intervenuti per eseguire i rilievi e ricostruire la dinamica dello scontro, è stato necessario l’intervento della polizia municipale per gestire i problemi legati alla viabilità.

Stando a quanto raccolto, verso le 15 due auto con a bordo turisti provenienti dal Belgio e roulotte al seguito, si sono fermate sul lato della strada davanti al camping Continental. Con tutta probabilità avevano intenzione di chiedere se era possibile pernottare in campeggio, le auto si sono fermate una dietro l’altra sulla pista ciclabile e le roulotte, sporgevano occupando la corsia che da Garda prosegue verso Bardolino. Erano ferme quando alle loro spalle è arrivato un fuoristrada che, probabilmente non accorgendosi che i mezzi erano fermi, ha tamponato violentemente una delle roulotte sullo spigolo sinistro. Ed è successo l’imprevedibile: in seguito all’urto, violentissimo, la parte anteriore del fuoristrada è entrata nel rimorchio rompendo gli arredi e, pare, una delle doghe del letto, rompendosi, si è trasformata in una lancia che ha trafitto il passeggero dell’auto. Uccidendolo. Inutili i soccorsi, l’uomo è morto sul colpo. Il conducente, in stato confusionale, è stato sottoposto al test alcolemico: la percentuale di alcol nel sangue era pari a 2 milligrammi per litro mentre il massimo tollerato è 0,5.


L’ARENA di Verona

Molti i cittadini che in questi giorni si rivolgono alla Polizia municipale per chiedere chiarimenti

Indulto, la patente non c’entra

Inutile sperare nella restituzione dei punti tolti o nel blocco della sospensione

Ma l’indulto ha conseguenze anche per chi ha violato il codice della strada? La Polizia municipale in questi giorni ha ricevuto numerose telefonate per quesiti in merito agli effetti pratici dell’indulto sulla patente di guida.

In particolare alcuni automobilisti che si sono visti condannare con sentenza penale per reati previsti e puniti dal Codice della strada, come ad esempio la guida in stato di ebbrezza, hanno richiesto chiarimenti sulla possibilità che il provvedimento recentemente approvato (che dispiega i sui effetti oltre che sulla pena principale anche sulle pene accessorie e su gli altri effetti penali della condanna) possa andare ad incidere sui punti della patente prelevati fino al 2 maggio 2006.

«E’ bene chiarire», fa sapere la Polizia municipale, «che l’indulto riguarda esclusivamente il campo penale. Per quanto riguarda la decurtazione dei punti, non si tratta di una pena ma di una "sanzione amministrativa" sulla cui accessorietà si è peraltro disquisito con numerose sentenze anche recenti».

In ogni caso l’articolo 126 bis del Codice della Strada, si inquadra in una disciplina sanzionatoria di natura amministrativa che esula dal campo d’azione del provvedimento recentemente approvato.

Pertanto, per esemplificare, coloro che hanno subito un decreto penale di condanna per la guida in stato di ebbrezza, avranno comunque il loro credito-patente ridotto di dieci punti, addirittura venti se neopatentato, con la conferma delle sospensioni patenti e le segnalazioni alla Prefettura di competenza.


L’ARENA di Verona

Il bilancio di un servizio di controllo

E di notte aumentano gli ubriachi

Guida in stato di ebbrezza e divieto di sosta le infrazioni più diffuse

Il bilancio della sola notte di sabato parla di otto interventi davanti a locali e pub della nostra città: qui infatti i giovani si ritrovano fino a tarda notte, e già da tempo la questione ha suscitato le lamentele dei residenti.

La notte scorsa gli agenti sono intervenuti in via Belfiore, nella zona di San Tommaso ove sono stati sanzionati anche numerosi veicoli in divieto di sosta, in via Molise, in via Valpantena, in via Carlo Cattaneo, in via Leoncino. Qui sono state fatte contravvenzioni ad alcuni giovani per violazione alle norme del regolamento di polizia urbana. In alcuni casi però le segnalazioni non sono state accertate: la Polizia ricorda che i cittadini devono richiedere l’intervento delle forze dell’ordine solo se veramente necessario, dato che la sera e la notte le pattuglie sono impegnate anche nei controlli di polizia stradale.

Nei casi più importanti sono stati identificati alcuni giovani che avevano alzato il gomito: questi sono stati severamente invitati ad evitare ogni tipo di disturbo. Nell’ultima parte della notte infine le pattuglie hanno denunciato all’autorità giudiziaria tre guidatori perché sorpresi alla guida in stato di ebbrezza.


IL GAZZETTINO (Vicenza)

SCHIO Centinaia di persone svegliate in piena notte dal botto che è costato la vita a un africano di 29 anni, venuto da Matera a trovare un parente residente in città

Schianto in piazza. Giovane morto, grave il cugino

I due eritrei erano a bordo dell’Alfa 145 che sbanda, centrando lo spigolo di un’aiuola e un muretto.

Forse l’alcol la causa del sinistro

Nella centralissima piazza Almerico da Schio sirene nella notte: uno schianto contro lo spigolo di un’aiuola e un vicino muretto. Un uomo muore e un altro resta gravemente ferito. Sono quasi le due di notte, la gente si affaccia ai balconi cercando di capire cosa sia successo; arriva l’ambulanza del Suem, poi i vigili del fuoco che estraggono dalle lamiere un giovane di 29 anni e il cugino ferito. Nella notte luci che lampeggiano senza sosta e sirene spiegate.

L’alcol è forse la causa di questa tragedia, costata la vita a Samuel Teshome, 29 anni, nato in Eritrea e residente a Matera. Era venuto a Schio a trovare il cugino, Solomon Dimar, che risiede in un condominio della stessa piazza dove l’auto si è schiantata. Probabilmente avevano festeggiato questo momento di incontro, ma forse avevano bevuto un po’ troppo visto che l’apposito esame ha rivelato una forte presenza di alcol. L’auto è l’Alfa Romeo 145 guidata da Solomon Dimar. Attorno all’una e quaranta, proveniente da via Rompato, imbocca la curva che porta verso il gazebo, sbanda, svelle un segnale stradale, investe un’auto parcheggiata nei pressi e finisce contro lo spigolo di un’aiuola alta un metro, posta davanti al gazebo, e poi su un muretto.

Samuel Teshome è deceduto sul colpo. Il cugino, che era alla guida, ha riportato gravi ferite, ancora vivo perché dalla parte del conducente si è aperto l’airbarg, cosa che non è avventa dalla parte del passeggero (forse mancava, in quanto l’autovettura risulta abbastanza vecchia). In piazza è stato subito un via vai di mezzi di soccorso a cominciare dal Suem e dai vigili del fuoco che hanno estratto i corpi dall’autovettura. Solo quando il medico legale ha constatato la morte di Teshome e il magistrato di turno Giacomelli ha dato il nulla osta, il corpo senza vita dell’eritreo è stato rimosso e portato alla cella mortuaria dell’ospedale De Lellis. Solomon Dimar, invece, è stato ricoverato nel reparto neurologico dell’ospedale Boldrini di Thiene. Sul posto sono arrivati anche i vigili del consorzio Alto Vicentino che hanno ricostruito la dinamica dell’incidente. Una vacanza tragica quella di Samuel Teshome che, partito da Matera, era venuto a trascorrere un periodo di vacanza dal cugino. Entrambi sono risultati con residenza e lavoro regolari. Solomon Dimar, a Schio da alcuni anni, aveva trovato alloggio in un appartamento di piazza Almerigo Da Schio. L’incidente è probabilmente avvenuto mentre i due si apprestavano a parcheggiare.

Fiorì Palmeri


IL SECOLO XIX

Falciato da moto mentre cammina sul ciglio della strada: è grave

Stava rientrando a piedi verso l’auto quando è stato travolto da un ciclomotore. E’ accaduto l’altra notte a Portovenere, nella lunga discesa che porta al borgo, praticamente di fronte alla caserma dei carabinieri. Adesso un ragazzo di 21 anni di Albiano Magra è ricoverato in gravi condizioni nel reparto di neurologia del Sant’ Andrea. Ha riportato un forte trauma cranico commotivo e alcune sospette fratture alle gambe. Erano le 2.30 quando il giovane, che stava camminando sul ciglio della strada che, com’è noto, non ha marciapiede, è stato investito in pieno da uno scooter guidato da un trentatreenne di Portovenere che stava tornando a casa. Nell’impatto il ragazzo di Albiano è stato battuto a terra, mentre il mezzo con il suo conducente è finito contro alcune auto parcheggiate. Fra i primi a raggiungere il luogo dell’incidente i carabinieri ,che hanno provveduto ai rilievi, mentre il ventunenne è stato soccorso da un’ambulanza allertata dal 118 e trasportato d’urgenza in ospedale. A preoccupare i medici è stata la botta rimediata battendo la testa sull’asfalto: per questo è stato ricoverato in osservazione. I carabinieri hanno poi provveduto a ritirare la patente al conducente del ciclomotore: sottoposto all’alcol test il giovane aveva i parametri sballati. E’ stato denunciato anche all’autorità giudiziaria proprio per guida in stato di ebbrezza.


IL GIORNALE

La festa «copiata» fa paura a Sestri

Timori di incidenti prima e dopo il tradizionale party hawaiano di mezza estate

Per Sestri Levante è un appuntamento fisso, ormai da decenni. Il secondo martedì di agosto c’è «Hanoa hanoa, festa in canoa». È l’appuntamento dell’estate, programmato con immancabile puntualità dalla Piscina dei Castelli, che richiama giovani in gonnellino di rafia e costumi fiorati anche da fuori regione. Sarebbe materiale per le pagine degli spettacoli, se non fosse che ormai è diventata una questione di «plagio» e, a partire dallo scorso anno, anche un problema di ordine pubblico. O meglio, «Hanoa hanoa» resta l’unica e vera festa hawaiana alla discoteca sestrese.

Il fatto è che quel modello di successo ha spinto altri a tentare un’imitazione. La scorsa estate, contemporaneamente a quello organizzato dalla Piscina, è andato in scena un party alternativo, sulla spiaggia. Il risultato? Risse, bottiglie rotte ovunque, problemi con residenti e turisti, gruppi di ubriachi che hanno danneggiato mezza cittadina.
Quest’anno, almeno ufficialmente, di party alternativo non ha ancora sentito parlare nessuno. Ma il timore che ci possa essere il bis, ha spinto le autorità a muoversi.

La festa di «Hanoa hanoa», che si terrà l’8 agosto, però un altro tentativo di «imitazione» lo ha già incassato. Dalle 20.30 a dopo mezzanotte, un gruppo di locali del lungomare ha organizzato l’«Hanoa pre party», una sorta di serata introduttiva alla festa,che comunque andrà in scena in discoteca dalle 23. Il Comune di Sestri aveva addirittura dato il suo patrocinio all’iniziativa (poi ritirato perché in precedenza lo stesso gruppo di locali aveva chiesto e ottenuto la «benedizione» pubblica per una festa che prevedeva la distribuzione di birra «a volontà», provocando le preoccupazioni del sindaco per una scelta poco politically correct). Anche un po’ indispettiti da tante feste similari e preoccupati per l’esito dell’«originale» serata hawaiana, i gestori della Piscina dei Castelli avevano addirittura deciso di anticipare l’«Hanoa hanoa» a domani. Ma ancora una volta si è mosso il Comune, che ha chiesto di lasciare tutto com’era, cioè di accettare il «pre party», perché era stato già predisposto un piano di pubblica sicurezza (*). La «vera» festa si farà come da calendario, su pressioni del Comune, ma i gestori della discoteca prendono le distanze da eventuali eccessi di chi potrebbe voler partecipare alla loro festa già «alterato».

(*) Nota: ci siamo così assuefatti a queste situazioni che ormai pare normale che una festa debba divenire un problema di ordine pubblico.


CORRIERE.IT

ESCE E PICCHIA TRE AGENTI A CASSINO

A Cassino, in provincia di Roma, invece, un trentaquattrenne, per festeggiare la libertà ricevuta con il gesto di clemenza del Parlamento, appena uscito dal carcere di Cassino, ha deciso di brindare alla libertà ritrovata. L’uomo ha però esagerato e, in preda ai fumi dell’alcool, è andato alla stazione ferroviaria dove ha iniziato a infastidire i passeggeri. Notato dagli agenti della Polfer, è stato bloccato per un controllo. Il pregiudicato, però, portato in ufficio, ha iniziato a danneggiare gli arredi e i locali e ha anche ferito tre agenti. Bloccato, è stato arrestato a poche ore dall’ uscita dal carcere.


LA PROVINCIA DI CREMONA

Cremona. Picchia agenti vigile del fuoco arrestato dopo il parapiglia alla Cdl

CREMONA — Carmine Antonio Russo, vigile del fuoco 26enne, è finito in cella dopo aver picchiato i poliziotti chiamati dai vigilanti della Centrale del latte estate che non volevano lasciarlo entrare nel locale perché ubriaco. Dovrà rispondere di violenza, resistenza e minacce a pubblico ufficiale.


L’ARENA di Verona

VILLAFRANCA. I partiti all’opposizione accusano: «Contributo di 50mila euro all’organizzatore, sprecati i soldi dei cittadini»

Musica d’autore con echi polemici

Zanolli e Roveroni: «Spesi 11.500 euro, ma è stato un successo di immagine»

Villafranca. Polemiche sui grandi concerti del "Villafranca festival musica d’autore". I rappresentanti di Forza Italia, Lega Nord, Il Gabbiano, Udc e Ppe accusano il sindaco Luciano Zanolli e l’assessore alla cultura Isabella Roveroni di aver «sprecato i soldi dei villafranchesi» offrendo all’organizzatore un «contributo a perdere di 50 mila euro».

Tra il 10 ed il 28 giugno si sono esibiti al Castello i Negramaro, Gianna Nannini, i Gotan Project, Franco Battiato ed Ivano Fossati. Tutti grandi nomi della musica nazionale e internazionale. L’organizzatore dei cinque concerti, Ivano Massignan titolare di "Eventi", ha ricevuto dal Comune di Villafranca, secondo Lucio Cordioli di Forza Italia un contributo di 50 mila euro.

«Anzi», sottolinea Cordioli. «I 50 mila euro sono di gran lunga superati. E quindi risulta che i villafranchesi hanno pagato di tasca loro oltre cento milioni delle vecchie lire. A questi vanno aggiunti le spese per la gestione del castello, elettricità, bagni chimici, palcoscenico, vigili urbani e opere di pulizia, tutte spese sostenute dal Comune. In più, i villafranchesi che hanno assistito agli spettacoli, hanno ovviamente pagato anche il prezzo d’ingresso».

L’interpellanza «lettera aperta» firmata dai rappresentanti in Consiglio di tutte le forze di minoranza, e indirizzata al sindaco Zanolli, recita: «Non bastava mettere a disposizione gratis il castello con tutti gli oneri connessi? Evidentemente no. L’organizzatore ha richiesto e ottenuto (i nostri complimenti a lui) oltre a tutto ciò anche un contributo "a perdere" per cinque serate di cinquantamila euro».

Il capogruppo di Forza Italia Francesco Arduini sostiene: «Si fanno questi concerti e il Comune deve pagare, poi si organizza la "Festa della birra" per i giovani, e sono gli organizzatori che devono pagare parecchie migliaia di euro per avere il castello a disposizione. Secondo noi tutti questi soldi potevano essere spesi diversamente» (*).

«In passato le altre amministrazioni», aggiunge Arduini, «hanno portato a suonare a Villafranca musicisti del calibro di James Brown, John Denver e Miguel Bosè, e il Comune addirittura ci guadagnava. Era previsto un assegno per coprire eventuali danni o spese che il Comune avrebbe dovuto sostenere in seguito ai concerti. Non è possibile che con questa amministrazione addirittura si paghi per organizzare i concerti. Non siamo d’accordo che i soldi dei villafranchesi vengano sprecati in questo modo».

Daniele Zorzi di Lega Nord conferma le parole di Arduini, e aggiunge: «Se i villafranchesi avessero avuto delle agevolazioni per assistere ai concerti sarebbe stata un’altra cosa, ma gli spettatori locali hanno dovuto pagare un consistente prezzo del biglietto, in aggiunta a tutti i soldi pubblici finiti all’organizzatore. E poi l’amministrazione dice che i soldi, in ambiti importanti come il sociale, non ci sono mai. Infine, con tutto il rispetto per quella che l’assessore Roveroni ha definito musica d’autore, a suonare chi è venuto? I Negramaro...».

All’interpellanza il sindaco Luciano Zanolli risponde: «Sono quasi contento di questa critica della minoranza, perché ci permette di dimostrare come i concerti siano stati un successo. In totale la manifestazione è venuta a costare 35mila euro, ma abbiamo ricevuto un contributo di 20mila euro da parte della Regione e uno di 3500 euro dalla Provincia. Questo vuol dire che con 11.500euro abbiamo organizzato al Castello cinque concerti di livello nazionale, cui hanno partecipato più di 15mila persone. Noi, per come è riuscita la manifestazione, ci sentiamo più che soddisfatti».

Dello stesso avviso del sindaco è l’assessore alla cultura Isabella Roveroni: «Il nostro è un progetto culturale a cui questa amministrazione tiene molto, ed è una manifestazione che ha fatto aumentare la fama di Villafranca, la cui immagine è stata diffusa in tutta Italia. Ai concerti hanno partecipato artisti di fama nazionale ed internazionale. Noi del nostro lavoro siamo soddisfatti».

Matteo Venturelli

(*) Nota: esprimo con convinzione il mio plauso e la mia solidarietà alla Giunta Comunale di Villafranca, che investe soldi pubblici per promuovere l’aggregazione nel nome della musica (e della cultura) e li nega a chi, organizzando la Festa della Birra, propone l’associazione tra alcol e divertimento.


IL MESSAGGERO (Frosinone)

Rissa tra la folla: tre feriti cinque in cella 

VEROLI - Birra a fiumi venerdì notte durante i Fasti verulani, i carabinieri arrestano cinque persone per rissa, minacce, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Tre i feriti. Il Far West, in pieno centro di Veroli, è scoppiato all’una e mezza di ieri, con la città invasa da 10 mila turisti per il settimo appuntamento annuale con i "Fasti verulani". A quell’ora, gli artisti ancora si esibivano, ma un gruppetto di ragazzi si era spostato nei pressi della scuola media Giuseppe Mazzini e della chiesa di Sant’Agostino. Poi, all’improvviso, dai fiumi di birra si è passati alle botte da orbi. Non si conoscono con certezza le cause della rissa, gli investigatori sospettano che i partecipanti, ubriachi, si siano azzuffati tra di loro per qualche parola di troppo o apprezzamento di uno di loro nei confronti della donna di un altro. Alla rissa, infatti, hanno partecipato in sei, quattro ragazzi e due ragazze, una delle quali, però, è fuggita alla vista dei carabinieri. Quando gli uomini del maresciallo Giovanni Franzese sono accorsi sul posto (erano dalle 20 in servizio preventivo, a piedi, proprio nel mezzo dei Fasti), hanno trovato sei giovani che se le stavano dando di santa ragione. Per fermarli, un militare è stato assalito e ferito a pugni. Una ragazza è fuggita, ma si ripresenterà in nottata in caserma e verrà denunciata. In manette per rissa sono invece finiti tre ragazzi, L. F. e A. F. (20 anni) di Frosinone, R. P. (26) di Veroli, e una ragazza, M. C. (25) di Alatri. Accusato di minacce, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, è stato arrestato anche A. M., 26 anni di Frosinone. Denunciata E. F., 23 anni, del capoluogo. In ospedale sono finiti in tre: due arrestati e un carabiniere.

Ma. Ce.


CORRIERE ADRIATICO

Franceschi e Poto chiudono la kermesse in piazza Pertini

Fiumi di birra tra musica e risate

ANCONA - Leonardo Franceschi e Riccardo Poto saranno i protagonisti stasera dell’ultimo spettacolo della lunga kermesse che ha accompagnato con grande successo l’estate anconetana. “Ancona a tutta birra” organizzata dal Comune e dal Concea in collaborazione con l’agenzia Format ha visto la presenza di migliaia di persone ogni sera che hanno trascorso piacevoli ore tra assaggi gastronomici, mosciolate e grandi stoccafissate, musica live e divertimenti vari come la prova dei quad in piazza, il parco a giochi appositamente allestito con dei grandi scivoli e giochi gonfiabili per i più i. L’ultimo appuntamento è una tappa del tour 2006 dell’esilarante spettacolo “Se non si dà si ossida”. Il divertentissimo tour si riferisce al disco composto da 14 tracce che segna l’inedita collaborazione tra Leonardo Franceschi, popolare showman noto per le trasmissioni di successo che da oltre 20 anni conduce su varie tv e radio nonché road manager di Pupo, e Riccardo Poto apprezzato cantante e chitarrista pesarese che vanta al suo attivo collaborazioni con alcuni tra i più famosi artisti italiani come Lucio Dalla, Antonello Venditti, Paola Turci o il compianto Ivan Graziani. Questo è il secondo disco nel giro di un anno che il vulcanico Leonardo Franceschi sforna ma, a differenza del precedente, qui siamo di fronte ad un lavoro molto diverso, che si avvale anche della collaborazione di valenti musicisti come Domenico Lo Parco, già bassista di Lucio Dalla. Uno spettacolo assolutamente da non perdere, che riempirà la piazza di una comicità fresca e briosa.


CORRIERE ADRIATICO

c’è anche chi minimizza“Sono ragazzate, giovani spesso ubriachi che in piena notte perdono il controllo e provocano danni solo per il gusto di farlo”

Gli operatori parlano di una situazione uguale a quella delle passate stagioni

“La vera piaga sul litorale è il vandalismo”

FERMO - Vandalismo. Schiamazzi notturni. Danni agli stabilimenti balneari. Fastidio a turisti e residenti. Problemi che si vivono sul litorale fermano, come in altri comuni rivieraschi della zona. Disordini prevalentemente notturni, a cui si aggiungono i casi di microcriminalità che regolarmente si ripetono nella stagione estiva, con furti a preziosi ed effetti personali lasciati sotto l’ombrellone. Ma i problemi sono davvero così sentiti da chi vive e lavora sul lungomare fermano? Le reazioni sono piuttosto variabili. Non sembrano molto spaventati i turisti ed i residenti della zona. Alcuni si lamentano per l’eccesso di rumore e le grida di giovani con qualche bicchiere di troppo in corpo che ogni notte si ripete fino ad ora tarda, ma nulla di più. Io non drammatizzerei - afferma un abitante di Lido - Posso capire la paura dei gestori di stabilimenti, ma d’altronde mi pare che la stagione stia andando alla grande, c’è un movimento come forse non se n’era mai visto, è normale che con tanta gente in giro ed una grande affluenza di giovani venga fuori anche qualche problema. E’ preoccupata invece Eleonora Marziali dello chalet Rivazzurra: appena poche sere fa dei vandali hanno spaccato un vetro e si sono introdotti nel locale dopo l’orario di chiusura. Non hanno portato via molto, pochi spiccioli lasciati in cassa e qualche bottiglia, ma è un episodio che lascia pensare. La situazione mi sembra abbastanza seria. Anche gli anni scorsi è capitato di subire danni da qualche teppista. Sono ragazzate, giovani spesso ubriachi che in piena notte perdono il controllo e provocano danni solo per il gusto di farlo. L’anno scorso mi hanno portato via delle lampade, quest’anno hanno rotto qualche ombrellone ed alcune sedie. Soprattutto dal lato della spiaggia, di notte i teppisti agiscono indisturbati. Basterebbe vigilare per un paio d’ore per evitare danni gravi. Gli stabilimenti chiudono intorno alle 3, poco dopo le 5 il sole è alto ed è già aperto il bar qui di fronte. Gli atti vandalici si consumano tutti in quell’arco di tempo.

Qui da noi - racconta Marino Ricci del Paradise Beach - i ladri sono passati più di una volta. Ora però non riescono a portare via nulla, suona subito l’allarme e li mette in fuga. Una volta qualcuno ha provato ad entrare, poi ha strappato la sirena e l’ha buttata in spiaggia per farla smettere. Non si preoccupa e non si illude più di tanto Maria Adele Luzi dello chalet Ondina, una delle veterane del litorale. Non mi pare che quest’anno la situazione sia più grave che in passato. Mio marito da anni dorme dentro lo stabilimento, basta qualche rumore e si sveglia immediatamente. Casi particolari non ne abbiamo avuti, può capitare che passi qualche ubriaco e lanci oggetti o tiri calci ad una sedia o ad un tavolo, niente di eclatante. Comunque non credo che vedremo grossi cambiamenti. Ora si parla di sicurezza, si promette di intervenire, poi tutto resta com’è, se di notte serve una pattuglia per una situazione di emergenza difficilmente la vedremo arrivare in tempi brevi. Insomma, così la pensano gestori e residenti del litorale fermano: alcuni allarmati, altri più sereni. Tutti in ogni caso con la speranza che vandali e ladri diventino presto un ricordo.


CORRIERE ROMAGNA (Imola)

Si schianta in auto e insulta i poliziotti

RAVENNA - Un 29enne di Ostuni, ma residente a Castel San Pietro, è stato denunciato nella prime ore di ieri per minacce, resistenza e violenza a pubblico ufficiale. D. V. era stato trovato al volante completamente ubriaco, fermo in mezzo alla carreggiata con l’auto che aveva appena centrato lo spartitraffico recentemente costruito in via Maggiore, non lontano dal supermercato Eurospin. Una volante in servizio notturno ha notato la scena e si è avvicinata all’auto per prestare soccorso.Il giovane ferito al volto e con una copiosa emorragia in corso ha però reagito in maniera non proprio accomodante: “Fatevi una sporta di c.. vostri”. I poliziotti hanno subito capito che la spigliatezza del giovane era frutto più dell’alcol che della botta appena subita. Così hanno chiamato una seconda volante e un’ambulanza del 118. Il 29enne ha rifiutato il ricovero e ha provato anche a rifiutare il trasporto in questura. Dentro gli uffici di viale Berlinguer sono emersi altri dettagli che lo inguaiano ulteriormente. La patente gli era appena stata ritirata per guida in stato di ebbrezza il 16 luglio scorso dalla polstrada di Faenza, mentre il 4 gennaio scorso, il questore gli aveva notificato un foglio di via che, in teoria, gli proibiva il ritorno nella provincia ravennate per i prossimi tre anni. L’auto, o quel che ne restava, gli è stata sequestrata.


BRESCIA OGGI

Violenza in Stazione. In cella un indiano

Picchia la moglie e ferisce un agente

Stanca dei litigi in casa, di umiliazioni e privazioni e delle botte rimediate dal marito, un indiano di trent’anni spesso ubriaco, la moglie ha deciso di lasciare l’abitazione di San Giovanni in Croce, nel Cremonese, e di trovare un po’ di pace grazie all’ospitalità di connazionali che abitano nel Vicentino. Tutto, poi, sembrava risolto. La donna, anche lei indiana, 25 anni, insieme alla figlia di quattro, venerdì pomeriggio è salita in auto col marito. In loro compagnia un indiano clandestino che abita a Casalmaggiore. Il viaggio si è concluso a Brescia quando l’uomo, alterato per il bere, ha deciso che moglie e figlia avrebbero dovuto proseguire il viaggio in treno.

Raggiunta la stazione ferroviaria il marito ha accostato l’auto, una Golf, e ha seguito con lo sguardo moglie e figlia dirigersi verso la biglietteria. Ma mentre donna e bambina erano in coda per acquistare il biglietto, l’uomo ha nuovamente cambiato idea. Ha raggiunto il resto della famiglia in biglietteria e ha iniziato a gridare nella sua lingua madre: «Tornate a casa con me». Al rifiuto della donna ha iniziato ad insultare e a colpire con pugni e calci la moglie nonostante l’intervento di alcuni viaggiatori. L’indiano si è poi allontanato raggiungendo l’auto dove lo attendeva il connazionale.
Quando gli agenti della Polfer, avvisati dell’aggressione, sono corsi alla biglietteria hanno trovato la donna e la bambina che piangevano terrorizzate. La madre era anche contusa. La donna ha spiegato cosa era accaduto e denunciato che era stato il marito a picchiarla, indicandolo sull’auto che stava partendo verso il cantiere della metropolitana. La fuga dell’uomo è stata breve. L’indiano, rimasto bloccato dai lavori, ha tentato un’inversione a U alla vista dei poliziotti che lo stavano inseguendo. Poi, sceso dall’auto, ha minacciato e aggredito un agente procurandogli leggere ferite. È stato arrestato per violenza, minacce e resistenza e denunciato oltre che per maltrattamenti in famiglia, anche per guida in stato di ubriachezza. Arrestato anche l’amico indiano, che è risultato essere già stato espulso.

f.mo.


CORRIERE ROMAGNA (Cesena)

Il rinascimento del vino: 200 aspiranti sommelier

CESENA - Anche a Cesena i giovani sono attratti dal “mestiere” di sommelier. Fra professionisti e aspiranti, i sommelier che fanno capo alla delegazione cesenate, sono circa 200. Un dato che si ripresenta anche a livello nazionale. Il fatto che almeno il 40% degli oltre 30mila iscritti all’Associazione Italiana Sommelier sono giovani, dimostra che cresce tra le nuove generazioni la cultura della degustazione consapevole del vino, da contrapporre al consumo sregolato di alcol, con la diffusione di cocktail, superalcolici e “alcolpops” che contengono vodka e rum, mascherate da innocui analcolici “ready to drink”. La spinta a una riduzione nelle quantità consumate e a una maggiore attenzione alla qualità è stata favorita dal rinascimento del vino italiano che si è verificato negli ultimi venti anni, dopo lo scandalo del metanolo del 1986, con la produzione nazionale di vino che nel 2005 è stata pari al 48,1 milioni di ettolitri con una riduzione del 37,4% rispetto al 1986, ma è raddoppiata quella di vini a denominazione (15 milioni di ettolitri con un +92%) con oltre 460 vini Docg, Doc e Igt rispetto ai 228 di allora (+102%). Un cambiamento che nonostante il calo nei consumi pro capite degli italiani del 28,2% nel ventennio ha determinato un’ esplosione nel fatturato del settore che, in venti anni, è aumentato del 260% raggiungendo nel 2005 la cifra record di 9 miliardi di euro. E nel 2005 le esportazioni di vino Made in Italy nel mondo hanno sfiorato i 3 miliardi di euro con un aumento del 363% rispetto al 1986 che dimostra come la crescita sul mercato estero abbia superato quella sul mercato nazionale con l’Italia che è divenuta il primo esportatore mondiale di vino in valore, con il 25% del fatturato globale. Il vino nella società moderna è diventato un prodotto espressione di equilibrio e riflessione sul quale far leva per combattere gli abusi, anche perché è culturalmente capace di attirare le nuove generazioni e di distoglierle dagli eccessi. (*) L’arte mediterranea di assaporare il vino che ha conquistato il mondo è oggi l’espressione di uno stile di vita “lento” attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a “stare bene con se stessi” e si contrappone totalmente ai comportamenti a rischio che sono alla base degli “happy hour”, l’ora dell’aperitivo in tutta fretta a base di bevande alcoliche e stuzzichini, dei “binge drinking”, il bere fino a ubriacarsi o degli “alcolpops”, promossi con un’immagine di divertimento e socializzazione, che quasi obbliga a continuare a bere.

Cr

(*) Nota: un bel ragionamento, da fare ai sommelier da parte di chi non conosce i problemi alcolcorrelati.

Dati ufficiali del Ministero della Salute attestano che il 60 per cento delle persone che in Italia sono in trattamento per problemi alcolcorrelati consuma prevalentemente, quando non esclusivamente, proprio il vino.


CORRIERE ROMAGNA (Ravenna)

Ubriaco esce fuori strada

CERVIA - Ubriaco percorreva viale Matteotti alla guida di una Toyota Yaris. Erano le 8 di ieri mattina e giunto all’altezza del Camping Pineta, per cause ancora in corso di accertamento ha perso il controllo della vettura andando ad urtare due auto, una Audi 4 e una Fiat Marea parcheggiate lungo la strada.Entrambe le auto in sosta hanno riportato danni alla fiancata.Sul posto si è subito portata una pattuglia della polizia municipale di Cervia che ha eseguito i rilievi di legge. Gli agenti, viste le condizioni del ragazzo alla guida - si trattava di un giovane bolognese di 24 anni - hanno deciso che fosse il caso di sottoporlo alla prova dell’etilometro. Il risultato è stato molto “positivo”, nel senso che il bolognese ha fatto registrare un valore di 1,70 grammi litro, abbastanza per il ritiro immediato della patente. Il giovane è stato inoltre denunciato all’autorità giudiziaria per guida in stato di ebbrezza.


IL GAZZETTINO (Udine)

Tavagnacco

Violento con i carabinieri

Lunedì, 07 Agosto 2006
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