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Ciclomotori vecchi e poco sicuri? In Francia si prova a mandarli in pensione! - Singolare iniziativa per testare l’efficienza delle dueruote più anziane, ovviamente in chiave di sicurezza.

 

Un vecchio Peripoli: averlo restaurato, però, sarebbe una bella soddisfazione…

(ASAPS) PARIGI – Istituzioni, case costruttrici, assicurazioni hanno deciso in Francia di mettere alla prova – gratis – i vecchi ciclomotori, per cercare di convincere i proprietari di quelli più scassati a spedirli in pensione. Lo scopo è quello di rendere più sicure le strade sbarazzandosi dei rottami ancora circolanti, intervenendo in maniera decisa sui giovani, che spesso si avvicinano alla circolazione stradale con gli avanzi degli altri, ereditati o comprati di seconda mano. In questo, lo dobbiamo ammettere, siamo stati più forti noi, quando in passato abbiamo potuto beneficiare di iniziative di governo per rottamare – coniando così a fini legislativi un termine praticamente sconosciuto nei dizionari fino agli anni ’80 – i vecchi veicoli ottenendo agevolazioni nell’acquisto di nuovi. In alcune città, vere e proprie troupe di tecnici verificheranno gratis lo stato e la conformità dei ciclomotori, facendoli salire su banchi di prova come in vere e proprie revisioni, sui quali sarà testato il rispetto dei limite massimo di 45 km/h, e lo stato dei componenti meccanici e l’usura di gomme, freni, fari e indicatori di direzione. Insomma, l’occasione gratis di una revisione tecnica e per capire a quanto ammonti il numero di ronzini fino a 50 cm3 truccati o comunque non in regola con il codice. Nessuno eleverà multe, assicurano gli organizzatori, ma il test permetterà di conoscere a quali rischi si va incontro stando in sella a certi motorini. In Francia, infatti, truccarne uno significa beccarsi una denuncia penale. (ASAPS)

© asaps.it
Martedì, 08 Agosto 2006
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