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Notizie brevi 09/08/2006

Battifolle, sottosezione autostradale di Arezzo: il bilancio di una settimana di ordinaria lotta al crimine

6 arresti, 18 denunciati, migliaia di merce trafugata o illegale recuperata


(ASAPS) BATTIFOLLE (AREZZO) – Tecnicamente, noi della specialità lo sappiamo bene, si tratta di una “sottosezione autostradale”, di un reparto cioè che ha il compito di assicurare la vigilanza esclusivamente in autostrada. E in autostrada niente è facile: le pattuglie escono una dietro l’altra, correndo da una parte all’altra dell’itinerario per rilevare incidenti, soccorrere feriti, aiutare utenti della strada in difficoltà. Quando capita, e la Stradale in questo si è sempre difesa bene, le pattuglie vanno a caccia di cattivi. La specialità di Battifolle, sottosezione autostradale di Arezzo, itinerario off-limits per i cattivi. Una barriera a tutti gli effetti, con un bilancio da mettere in imbarazzo chiunque. Ma loro, gli uomini del comandante Mastrota – così piace loro farsi chiamare – non ne fanno un vanto. Del resto non sono i soli a darsi da fare, e sono i primi a riconoscerlo. Gli ultimi giorni, però, sono stati incredibili, sul fronte dei risultati di polizia giudiziaria, e riteniamo giusto dare a Cesare quel che è di Cesare: dunque, vediamo di che si tratta. Le manette sono scattate 6 volte in poche ore, con un terzetto di rumeni (un giovane 21enne e due donne di 36 e 31 anni) rinchiuso in carcere per contrabbando di sigarette. Eh sì, proprio il traffico delle “bionde”, che conosce in questo periodo una nuova giovinezza. I tre trasportavano un migliaio di pacchetti ben stivati in una Ford Mondeo con targa rumena, subito confiscata, per rivenderli non appena giunti a destinazione. Il viaggio è però finito alla sbarra del tribunale di Arezzo, il cui giudice li ha condannati a 11 mesi di reclusione ed al pagamento di una bella multa di 43mila euro ciascuno. Poche ore dopo, la camera di sicurezza della “casermetta” ha registrato l’ingresso di un altro ospite forzato, un superlatitante albanese di 27 anni, gravato da una sfilza di precedenti penali da far invidia a “the jackal”, tra cui un’ordinanza di custodia cautelare in carcere spiccata dal Gip del Tribunale di Udine, provincia nella quale si era distinto per una lunga serie di rapine messe a segno nelle ville e nel riciclaggio internazionale di veicoli di prestigio. Il ragazzotto, dal carattere irascibile e violento, non si faceva mancare nulla, ed era abituato – prima di indossare la tuta a scacchi – a viaggiare in Mercedes e Porsche. Il viaggio da Battifolle al penitenziario di Arezzo, però, il 27enne di Tirana se l’è fatto in compagnia di un lituano di 42 anni, che aveva avuto l’ardire di consegnare al poliziotto che l’aveva fermato per un controllo un passaporto contraffatto. Le ultime novità in materia di antiterrorismo gli hanno aperto le porte del carcere, dove resterà per 6 mesi, visto che anche in questo caso la direttissima si è conclusa con una sentenza di condanna. Più complicata, invece, l’operazione che ha portato all’arresto di un 22enne di Napoli, diretto a nord a bordo di una Fiat 500 insieme alla moglie di 25 anni. La carta d’identità mostrata è risultata contraffatta, compilata su uno stampato rubato in bianco, ma se pensava di cavarsela così a buon mercato, si sbagliava di grosso: gli agenti hanno aperto il telaio per dare una controllata al telaio, risultato a sua volta apocrifo. I ragazzi di Mastrota hanno dunque aperto le proprie valigette, e con una procedura semplicissima – ma che funziona sempre – hanno ricostruito la matricola originale, appartenente ad una 500 rubata. L’operazione si è conclusa con le manette per lui, il sequestro dell’auto riconsegnata al legittimo proprietario, dei documenti contraffatti e delle targhe della macchina, appartenenti ad una Fiat della donna. Guai seri anche per 18 persone, denunciate a piede libero: sei di loro avevano provato a passare mettendo in mostra assicurazioni false, ma l’occhio clinico dei poliziotti li ha fatti tornare a casa in treno. La collaudata predisposizione a scoprire illeciti ha fatto anche scoprire 3 furbastri, convinti di fregare l’autovelox con il trucco del nastro isolante nero applicato sui numeri della targa per farne apparire altri.

E visto che siamo in materia di tarocchi, non potevano mancare cospicui sequestri di merce griffata: i signori “Dolce & Gabbana”, “Gucci”, “Fendi”, “Roberto Cavalli” e “Louis Vuitton” cono serviti. Ma non è finita qui: una Porsche Booxter è finita al deposito giudiziario perché circolante con due belle targhe false, due auto già riciclate sono state recuperate e restituite, mentre quattro autotrasportatori divenuti le bestie nere dell’autostrada, specializzati in truffa per evitare il pagamento del pedaggio, smascherati. (ASAPS)

 


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Mercoledì, 09 Agosto 2006
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