di Franco Mondini I bresciani rispettano tutto sommato le norme del codice
della strada, ma resta la piaga dell’alcol e degli stupefacenti. In troppi casi
chi rileva un incidente accerta ubriachezza oppure condizioni alterate per
l’uso di droghe. La preoccupazione e forte tra chi è preposto a garantire la
sicurezza ai cittadini e punire chi sgarra. E sono parole preoccupate quelle
del comandante della polizia stradale di Brescia Mario Carmelo Nigro. I dati parlano chiaro, i numeri rispecchiano la realtà
anche per fortuna - se paragonato a dieci anni - il numero delle vittime è in
calo tra città e provincia. Da gennaio solo la Polizia stradale di Brescia e
dei distaccamenti di Chiari, Darfo Boario, Desenzano, Iseo, Montichiari e Salò
hanno constatato la morte di 52 persone solo sulle strade della nostra provincia.
E il numero sfiora 90 persone (88 da gennaio, due solo
ieri a Desenzano e Moniga) decedute se si sommano i dati delle altre forze
dell’ordine, carabinieri, polizia provinciale e polizia locale. «Lavoriamo ogni giorno per elevare gli standard di
sicurezza, per ridurre a massimo gli incidenti. La dimostrazione è nelle 25
pattuglie ogni giorno in servizio, il numero crescente di incidenti rilevati -
oltre 1.500 da gennaio - e le patenti ritirate per eccesso di velocità e alcol.
Preoccupa e non poco l’elevato numero di chi guida alterato. La settimana
scorsa abbiamo accertato il tasso del 2.54% dopo un incidente a Manerbio e chi
aveva provocato lo schianto aveva anche assunto droga». La sintetica quanto allarmante analisi è del comandante
Nigro giunto a Brescia un anno fa dopo anni di esperienza al sud e per ultima a
Varese. «Da gennaio abbiamo già elevato 52 incidenti mortali,
numero in crescita rispetto ad un anno fa e al 2004. Vi è anche da dire che
stiamo rilevando rispetto allo scorso anno un maggior numero di incidenti da
quando è prevista la chiusura serale di alcuni distaccamenti. Riusciamo ad
avere più pattuglie, intensificare i controlli sulle maggiori direttrici e
nelle vicinanze dei locali pubblici. E ogni fine settimana, dal venerdì alla
domenica mattina effettiamo i servizi ’antistrage del sabato sera’. Molto
stiamo facendo e molto dobbiamo ancora fare. Ma un aiuto devono darcelo anche
gli utenti della strada. Come non mettersi alla guida se non si è idonei, se si
ha bevuto troppo. Bisogna far guidare l’amico, chi è sobrio, come accade
all’estero. Qualcosa sta già cambiando, ma molto bisogna fare, ancora». Impressionante è anche il numero delle patenti sospese.
«Un migliaio per alcool; 300 per la velocità su 4 mila infrazioni rilevate. Le
sanzioni sono pesanti: patente sospesa, denuncia con obbligo di effettuare un
controllo medico prima di riottenere la patente quando il tasso di alcol
registrato risulta superiore all’1.50%». La sospensione che durata ha? «Da uno
a tre mesi. Sino a sei se si è recidivi entro l’anno». Presenza massiccia della polizia sulle strade del
Bresciano, con maggior numero di controlli serali durante l’estate, ma anche
lezioni ai futuri utenti della strada, a scuola. «Il nostro compito è quello di
presidiare le strade far prevenzione. Certo, possiamo formare gli insegnanti,
ma il compito di educare spetta a loro. Noi possiamo solo dare il nostro
apporto in materia sicurezza». Problemi nella guida con gli stranieri? «Direi di no,
anche se chi ha vissuto in piccoli centri ha trovato difficoltà nel traffico
intenso. Ad aprile su 211 incidenti da noi rilevati 20 hanno riguardato
stranieri e 22 su 166 nel mese di giugno. Va anche calcolato che nel Bresciano
solo i regolari sono 120 mila». |
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