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Notizie brevi , News 14/05/2012

Quando l'aggressione è assurda e fatale
E' morto dopo un anno di coma Antonio Santarelli il carabiniere massacrato a bastonate il 25 aprile del 2011 da 4 giovani ubriachi che andavano a un rave party
Il frutto di una società follemente malata e incline all'alcol

Da inizio anno siamo già a 910 aggressioni alle divise su strada  Ogni 4 ore si stila un referto
Il 53,6% contro Carabinieri. Il 35% ad opera di ubriachi. Il 46% sono stranieri


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Il Carabiniere Antonio Santarelli

 


 

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(ASAPS) La sua agonia si è protratta più di un anno, poi si è spenta  la vita di Antonio Santarelli il Carabiniere assalito a bastonate col collega Domenico Marino a Sorano di Grosseto il 25 aprile 2011, da quattro ragazzi reduci non dalle celebrazioni per la festa della Liberazione, ma mentre andavano ad un rave party.
I militari fermarono ad un posto di blocco una macchina nella zona di Sorano con quattro ragazzi a bordo. Tre minorenni (due intanto hanno compiuto i 18 anni) e un maggiorenne, Matteo Gorelli. Mentre uno dei due carabinieri svolgeva le operazioni necessarie ai controlli dell’alcol test, i giovani aggredirono a colpi di spranga e bastoni i due. Il Carabiniere Marino riportò conseguenze gravi, tra cui la perdita di un occhio, mentre a Santarelli è andata molto peggio. Colpito da una bastonata all'altezza del collo perse i sensi. «Aveva la testa, tra collo e nuca, aperta da una ferita, quasi sicuramente fatta con una bastonata - ricorda Gubernari, il carabiniere arrivato sul posto dopo l’aggressione - I sanitari del 118 provavano a far parlare l’altro carabiniere, ma era stordito e aveva il volto totalmente tumefatto, non ci riusciva». Santarelli nei giorni successivi, subì un intervento neurochirurgico per ridurre un ematoma alla testa, da quel momento il coma e nessun risveglio.
Un episodio da vergognarsi, da far vergognare quelli che difendono l'alcol ad oltranza.
La Procura dei minori di Firenze subito dopo l'accaduto si pronunciò con parole pesanti come macigni: «E' stato un massacro collettivo», «un’esplosione di una ferocia inaudita» realizzata con «spietatezza e lucidità». I quattro fenomeni  fiorentini, dopo il pestaggio, fuggirono portando con sé la cartellina e il blocco con il verbale sul quale i carabinieri stavano appuntando le loro generalità. La loro fuga è però durata poco: grazie al soccorso prestato da una turista ai carabinieri e la chiamata al 118, una pattuglia fermò l’auto con i quattro giovani a bordo che poco prima avevano aggredito i due carabinieri.
La moglie dell’appuntato, Claudia Santarelli fu lapidaria: «Non c’è niente di umano in tutto questo. Non ho altro da aggiungere».
I 4 giovani assassini affermarono «Abbiamo perso la testa e non abbiamo saputo controllarci». E allora?
Poi comincia la solita sequela con l'atto di contrizione e dolore. Gorelli, riferisce una fonte legale, «è rimasto molto addolorato». «Ha sempre chiesto delle condizioni dei carabinieri - si riferisce ancora - Non si riconosce in quello che è successo». Insieme all'altro difensore, avvocato Luca Tafi, Giambrone ha espresso «molto dolore per la famiglia di Santarelli».  A sì? Consolante.
Ricordiamo che le aggressioni alle divise mentre operano su strada sono una costante in continua crescita. Secondo l'Osservatorio il Centauro - Asaps dall'inizio dell'anno sono stati monitorati 910 episodi. Quasi 7 al giorno, con un referto ogni 4 ore. 358 al nord 39,3%, 220 al centro 24,2% e 332 al sud 36,5%. In 488 attacchi sono rimasti vittime i Carabinieri 53,6%, 323 volte la Polizia di Stato 35,5%, 71 volte la Polizia Locale 7,8%. In 62 casi altri corpi 6,8%.
In 320 episodi (35,2%) l'aggressore è risultato ubriaco o drogato. In 423 casi (46,5%) l'attacco è stato portato da uno straniero. 216 volte sono state usate armi proprie io improprie (23,7%).
Riposa in pace appuntato Santarelli. Questa società non ti meritava. Condoglianze alla signora Santarelli, alla famiglia e ai colleghi dell'Arma. (ASAPS)
 

Leggi il Report dell'Osservatorio "Sbirri Pikkiati"


 
 

Lunedì, 14 Maggio 2012
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