ASAPS
Facci un favore George, comprati un casco vero!
Commenta nel blog
Ci sono vizi e virtù.
I primi sono generalmente definiti come abitudini negative, che spingono l’individuo a un comportamento nocivo, per sé o per gli altri, normalmente ripetitivo.
Le seconde sono invece disposizioni d’animo volte al bene e consentono all’individuo di eccellere in qualcosa.
Direte voi: e che c’entra George Clooney? Cosa c’entrano i suoi vizi e le sue virtù?
Foto Olycom tratte da corriere.it |
Il problema è il suo casco che, se non andiamo errati, è andato fuorilegge in Italia a partire dal 12 ottobre 2010.
Le immagini sono invece quelle apparse su Il Corriere della Sera online pochi giorni fa (clicca qui), riprese sulle splendide strade che costeggiano il lago di Como: la moto è una splendida Harley Davidson Ultra Glide, su cui l’attore, regista e sceneggiatore statunitense, vincitore di tre Golden Globe e di un premio Oscar, messaggero di pace delle Nazioni Unite e in prima linea su tutti i principali scenari umanitari del pianeta, passa qualche ora di relax.
Tra tutti i messaggi che poteva mandare il nostro amatissimo Doug, protagonista di E.R., lui che come medico in prima linea dovrebbe avere dimestichezza con le teste fracassate dei bikers di Chicago, questo, secondo noi dell’ASAPS, è forse il più sbagliato.
Ce ne sono altri, di messaggi, dei quali George è portatore…
Quelli negativi sono pochi (ne ricordiamo solo uno), ma lasciano il segno.
Impossibile dimenticare il party che inizia anche senza di lui, splendido cascamorto alla porta di una festa di fantastiche e scosciatissime pulzelle desiderose di tracannare alcol, insensibili perfino allo sguardo languido da simpatica canaglia sfoggiato alla porta del rumoroso appartamento.
Spot bellissimo, ottimamente girato, ma terribilmente negativo.
Di Clooney arrestato a Washington insieme al padre Nick, famoso anchorman Usa, per protestare contro il governo di Omar Al-Bashir e per i suoi crimini di guerra (messaggio che riteniamo positivissimo), non resta purtroppo molto nell’immaginario collettivo.
Perché George, maledizione, deve fare i conti con quello che è: un attore; un uomo bellissimo, un simbolo – suo malgrado – di immagine.
Vederlo in sella alla sua HD, magliettina polo svolazzante e casco a scodella, farebbe venire a tutti voglie “strane”: alle donne sensibili al suo fascino, quella di sedersi dietro di lui e appoggiarsi alla sua schiena, mentre il 1.690cc sbuffa sulla Vecchia Strada Regina, tra Argegno e Sala Comacina: agli uomini, la voglia di essere al suo posto, di avere una polo svolazzante e una vamp seduta dietro che si stringe alla sua schiena.
A tutti, uomini e donne, la voglia di avere l’aria fresca dello Spluga sulla faccia, appena protetta da una padellina fuorilegge.
Forse, se qualche divisa lo fermasse e gli facesse una multa per il casco che non è un casco, la penna coraggiosa che verbalizzasse in flagranza il coraggioso colonnello dei Rangers Thomas Devoe, coprotagonista di The Peacemaker assieme a Nicole Kidman, sarebbe additata dai più come il solito marmittone in cerca di un’istantanea di notorietà.
Per evitare questa scenetta, che prima o poi si verificherà per forza, vorremmo consigliare a George di fare come nello spot della Nespresso, quando si accomoda sul sedile posteriore assieme a John Malkovich, allacciandosi la cintura di sicurezza e spiegando, in quel modo così educativo e al tempo stesso indiretto, che se lo fa lui, lo possono (devono) fare tutti.
Più semplice, no? E perlopiù anche gratis: un bell’aiuto al progresso della nostra coscienza civica (per quello spot meriterebbe la tessera di socio onorario ASAPS!).
Le leggi, quella scritta del Codice e quella non scritta della fisica, non prevedono esenzioni soggettive di alcun genere per proteggere il cranio, bello o brutto che sia.
Facci un favore George, comprati un casco vero…
(*) consigliere nazionale ASAPS, motociclista