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“Ci vediamo presto” e poi il buio: l’ultimo sms di un ragazzo che poi si è schiantato con l’auto
La pericolosità dell’uso del cellulare alla guida è nei numeri rilevati da un’indagine Americana: 11 adolescenti al giorno perdono la vita per un sms

Il cellulare con l'ultimo messaggino di Heit - Foto da leggo.it

(ASAPS) L’uso del cellulare alla guida è di una pericolosità ormai dimostrata da numeri impressionanti. In America muoiono 11 adolescenti al giorno per questa pericolosissima abitudine ormai entrata nel vivere moderno.
E non sono sufficienti le varie campagne impostate al fine di far scendere questi numeri, il cellulare ormai è diventato un’appendice delle mani e delle orecchie delle persone del terzo millennio.
Una delle storie di questi ragazzi, innamorati della tecnologia e della comunicazione, è quella di Alexander Heit, un 22enne studente americano iscritto alla Northern Colorado che, come i suoi coetanei, come i ragazzi di tutto il mondo, vive e si muove in simbiosi con lo smartphone.
Alexander era un bravo ragazzo, con le passioni degli studenti di quell’età, con la voglia incontrollata di essere sempre in comunicazione con tutto e con tutti.
Il 3 aprile scorso il giovane era in viaggio verso l’università alla guida della propria auto e marciava a bassa velocità di crociera. Aveva, però, la mente e gli occhi impegnati altrove: doveva mandare un sms all’amico.

 

E’ bastato un attimo di distrazione e il volante non ha seguito il corso della strada, la macchina è uscita di lato ed è piombata in un dirupo.
Alexander Heit si è spento in ospedale a seguito dei traumi riportati; per una assurda e agghiacciante fatalità si è salvato il cellulare con il messaggio inviato all’amico ancora in evidenza sullo schermo: “Mi piace, sei un amico. Ci vediamo presto, ti tw..”, queste sono le ultime parole del ragazzo, la frase interrotta dallo schianto prima di finire nel buio. Ed ora i genitori, nella speranza di dare luce ai tanti ragazzi che continuano in questa assurda e pericolosa abitudine hanno voluto che la foto della schermata del cellulare con le parole del loro figlio fossero pubblicate, a monito per tutti, sul giornale The Greeley Tribune.
Secondo uno studio della National Highway Traffic Safety Administration americana, la combinazione letale si ha se a maneggiare il telefonino sono gli adolescenti. In particolare, tra quelli al di sotto dei 20 anni che ogni anno perdono la vita sulle strade, il 16 per cento ha avuto un incidente per distrazione. Si tratta della proporzione più alta rispetto ad ogni altro gruppo di età.

 

Fra le varie tipologie di distrazione, dal parlare con il passeggero al cambiare la stazione radio, inviare messaggi col cellulare è una delle più pericolose e una storica ricerca condotta sui veicoli di grossa cilindrata ha rivelato che gli sms aumentano di 23 volte il rischio di incidenti.
Sempre secondo una ricerca americana dal titolo “Guida distratta: l'invio di sms e l'uso del telefonino dovrebbero essere vietati?” chi invia un sms alla guida distoglie gli occhi dalla strada per circa 4,6 secondi e, a una velocità media di 50 km l'ora, significa percorrere la lunghezza di un campo da calcio ad occhi bendati.
Secondo gli esperti, parlare al telefonino mentre si guida è anche più rischioso che guidare sotto l'effetto di alcool e droghe. I tempi di reazione in caso di possibile impatto si riducono del 35 per cento, percentuale quasi tre volte superiore a quella relativa a chi si mette alla guida ubriaco (12) o dopo aver fumato droga (21). Chi spedisce o scrive messaggini mentre guida ha inoltre il 91 per cento di possibilità di sbandare con l'auto, contro il 35 dei consumatori di cannabis, e anche la capacità di mantenere una distanza di sicurezza subisce un crollo vertiginoso se il guidatore è impegnato a giocare con il cellulare.
E tutto per la fretta di inviare un messaggio o ricevere una risposta, tutto per non aspettare dieci minuti per fermarsi o mezz’ora per arrivare, con il rischio reale di “fermarsi” completamente per non “arrivare” mai alla meta. (ASAPS)

 

 

 


 

Venerdì, 12 Aprile 2013
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