Gorgonzola (MI)
Sedicenne in bici uccisa da un'auto pirata
La trova il padre: era tra i soccorritori
Osservatorio ASAPS sui Pirati della strada 2012: 130 vittime e 1.111 feriti, molti dei quali pedoni e ciclisti
La Lombardia guida la classifica
«Non mi restituirà mia figlia, ma spero lo prendano. Non si fa così, non si fa». Con un filo di voce, gli occhi bassi pieni di lacrime che non vogliono scendere, papà Nerio parla dell’incidente che, nella notte, ha ucciso Beatrice, 16 anni ancora da compiere, studentessa al liceo artistico, travolta da un’auto pirata mentre, in bicicletta con il cugino 18enne Giovanni, stava tornando a casa.
Beatrice e Giovanni avevano trascorso una serata con gli amici a Gorgonzola, poi come sempre si sono diretti verso casa, a cascina Mirabello, un complesso residenziale ricavato da un’antica cascina, al di là della statale Padana Superiore, dove la famiglia Papetti, papà, mamma e due figlie, si era trasferita un anno e mezzo fa.
> VIDEO - Il padre: «Si consegni»
> FOTO - Beatrice, morta a 16 anni
LO SCHIANTO - Un percorso abituale, ma pericoloso: per attraversare la statale e raggiungere il viottolo che porta alla Cascina Mirabello non ci sono attraversamenti protetti, e nemmeno illuminazione. E sulla statale le auto corrono veloci. Come quella che poco dopo la mezzanotte ha travolto i due ragazzi. E ha proseguito la sua corsa scappando verso Gessate, senza nemmeno pensare a prestare soccorso.
Il luogo dell'incidente |
IN AMBULANZA - «Non si fa così», ripete papà Nerio, che ha ancora negli occhi le immagini tremende della notte: lui era di servizio, come ormai da 30 anni, su una ambulanza del Vos Gorgonzola. Era in un'altra zona quando è stato avvertito dell'incidente: Giovanni aveva chiamato il 118. Sul luogo dell'investimento era già stata avviata un'altra ambulanza ma anche lui, ottenute le autorizzazioni necessarie, si è precipitato a sirene spiegate guidando il suo mezzo. In 4 minuti è arrivato sul posto mentre i suoi colleghi stavano già caricando la figlia per portarla in ospedale. Una scena tremenda. «Ho capito subito», sussurra. «L'auto andava sicuramente forte, dal punto dell' impatto a dove era il corpo di mia figlia c'erano circa 70 metri e la bicicletta era a 100 metri». E lancia un appello: «Questo criminale si consegni. Io faccio il volontario su ambulanza e gli dico: fermati, perché quando investi una persona non puoi non avere la coscienza di fermarti e invece andare via».
GLI AMICI - Beatrice è stata portata all’ospedale di Melzo, ma le lesioni erano troppo gravi e la giovane è morta nella notte. A cascina Mirabello per tutto il giorno in tanti si sono presentati per portare conforto ai genitori, e in tanti ricordano che da anni i residenti aspettano un sottopasso, «o almeno un minimo di illuminazione» per quell’attraversamento «che non doveva, non doveva costare così tanto», sussurra Riccardo, amico di famiglia. «Non si può morire così a 16 anni - ha urlato la nonna di Beatrice - non ci credo».
da corriere.it