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Sulle strade d’Europa e del mondo

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di Rocco Panetta*

Attualità

l ricorso, al Giudice del Lavoro di TORINO, di alcuni lavoratori di un'azienda che consegna, con trasporto

mediante biciclette, cibo pronto al consumo, è stato respinto sentenziando che si tratta di "lavoro

autonomo" e non dipendente.

Dalla lettura della sentenza del Giudice del Lavoro, si potrebbe dedurre l'affermazione che: " chiunque

possa consegnare cibo", da tutti i punti di vista. Ciò non è vero perchè

nessuno

si occupa, seriamente e

sistematicamente, del controllo igienico sanitario degli alimenti nella fase del loro trasporto. Mi permetto di fare

qualche breve riflessione.

1. Abbiamo delle persone che conducono veicoli immatricolati (scooter) e non immatricolati (biciclette) che

effettuano un

trasporto conto terzi

di alimenti. Coloro che svolgono questa attività, muniti di partita IVA, sono

soggetti a registrazione presso l'Autorità competente, dopo aver presentato la D.I.A. sanitaria, ai sensi del Reg. CE 852/2004,

presso gli organi indicati dalle Regioni, in genere i Dipartimenti di Prevenzione delle ASL. La competenza dell'Autorità registrante

scaturisce dalla sede legale della società o dalla residenza di un intestatario del veicolo immatricolato, riportato sulla carta di

circolazione. o del proprietario della bicicletta,

veicolo

non immatricolato.

2. I conducenti di questi veicoli sono responsabili

penalmente

della conservazione ( in buono o

cattivo

stato dei medesimi),

art. 5 Legge 283/62 .

3. L'art.31 del DPR 327/80 (Reg. applicazione Legge 283/62) prescrive,tra l'altro, che: "Gli alimenti con copertura o farciti con

panna e crema a base di uova e latte (crema pasticciera), yogurt nei vari tipi, bibite a base di latte non sterilizzato, prodotti di

gastronomia con copertura di gelatina alimentare devono essere conservati a non più di + 4° C. Gli alimenti deperibili cotti da

consumarsi

caldi

( quali piatti pronti, snacks, polli, ecc.) debbono essere conservati da +60°C a + 65° C. Gli alimenti deperibili

cotti da consumarsi

freddi

(quali arrosti, roast-beef, ecc.) e le paste alimentari fresche con ripieno ad una temperatura non

superiore a +10°C.

4. Il trasporto degli alimenti di cui al punto 3. deve essere effettuato con veicoli (comprese le biciclette), muniti di contenitori

scarrabili, con attestazione ATP ( che esistono in commercio anche se, per le loro dimensioni, possono essere trasportati da

moto- o autocarri, ma certamente non da scooter o biciclette), con classificazione

refrigerato

per gli alimenti da conservare

freddi ed

isotermico

per quelli da conservare caldi.

Ricordo che le imprese di catering sono, correttamente, munite di mezzi con attestazione ATP, prima o poi protesteranno

come i tassisti.

Come si vede , in effetti, siamo in una situazione di completa illegalità, formale e sostanziale, motivo per cui sono necessari

ed indispensabili controlli

su strada

a 360°.

*Dirigente Veterinario Asl Salerno

Specialista in Ispezione degli alimenti

di origine animale

Considerazioni

sull’illegalità del

trasporto del cibo

a domicilio

La consegna è ok per la Magistratura del Lavoro

ma non per la Sicurezza Alimentare

Francia

Scatta la riduzione del limite sulle nazionali a doppio senso: da 90 km/h a 80

Polemiche, mozioni e petizioni non hanno fermato il governo: 2 vittime su 3

si registrano sulle strade rurali

(ASAPS) Parigi, 4 aprile 2018 – Tito Livio, lo storico che raccontò la storia di

Roma “ab urbe condita”, scrisse che mentre a Roma si discuteva, Sagunto

veniva espugnata. In Francia, dove la strategia per combattere l’insicurezza

stradale si confronta ogni giorno coi dati della sinistrosità, l’aforisma di Tito

Livio ha sortito i suoi effetti: dal primo giugno prossimo, la velocità massima

sulle strade extraurbane francesi, quelle a doppio senso di marcia, senza

spartitraffico divisorio, scenderà da 90 a 80 chilometri orari. La scelta, tutta

politica, ha scatenato molte polemiche, ma il governo ha tirato dritto con lo

slogan “rouler moins vite, c’est sauver plus de vies”: la traduzione ci sembra

superflua. I tratti di strada interessati da questo provvedimento interessano

circa 400mila chilometri di asfalto, distribuiti soprattutto sulle zone rurali, territori nei quali, secondo i dati

elaborati dal dipartimento interministeriale della Sécurité Routière in un rapporto del 2013, si contano due

morti stradali su tre. Come già detto, la decisione – annunciata lo scorso 9 gennaio dal primo ministro

Edouard Philippe, è stata oggetto di numerose critiche, ma niente ha potuto scalfire la linea dell’esecutivo,

soprattutto all’esito dell’esperimento, scattato dal 2015, su quattro assi stradali del paese, tutti caratterizzati

da un’elevata sinistrosità con morti e feriti, conclusasi l’estate scorsa.

A niente sono servite le petizioni lanciate dalle associazioni, tra cui “40 millions d’automobilistes” e la “Ligue

de Défense des Conducteurs”, che avevano totalizzato oltre un milione e mezzo di firme, e a niente sono

servite le proteste di molti comuni rurali della Francia, che hanno indirizzato a Philippe mozioni municipali

nelle quali si accusa Parigi di aver punito le realtà territoriali. (ASAPS)

Francia

Via libera alle vetture radar private!

Unaltropassoavanti, quellodecisivo. Daalcuni giorni è terminata lasperimentazione,

in Normandia, delle vetture radar private ed ora è iniziata la seconda fase,

quella del passaggio all’operatività, per il momento in una sola area della

Francia, per testare “sul campo” il sistema.

Poi, terminata questa seconda fase, che è condotta sulle strade attorno ad

Evreux, sempre in Normandia, le auto radar, affidate ai privati, inizieranno a

spostarsi in tutta la Francia e a sanzionare quanti, al volante, violano il Codice

della Strada.

Il calcolo che è stato fatto è quello di un passaggio da 2 a 12 milioni di multe

comminate ogni anno, con una serie di accorgimenti che vanno dall’individuazione

specifica del luogo tramite il GPS al collegamento del computer di bordo con l’Institut National de l’Information

Géographique et Forestière (IGN).

Protestano, non è una novità, le associazioni che in Francia rappresentano gli automobilisti, contestando

anche la privatizzazione del servizio che vede superato l’obbligo della presenza a bordo di agenti di polizia,

anche se la questione pare superata dal fatto che ormai sono stati autorizzati, per comminare sanzioni, i

sistemi di videosorveglianza presenti nelle città.

Occorrerà fare attenzione, anche perché la riduzione a 80 Km all’ora del limite di velocità sulle strade extra

urbane, a partire dal prossimo 1° luglio, già potrebbe rivelarsi un ottimo “veicolo” per incrementare le sanzioni

per il superamento dei limiti.

La privatizzazione dei controlli su strada, secondo il governo francese, libererà molte pattuglie da queste

incombenze concentrandole su altre verifiche inerenti la circolazione e la sicurezza.

La sperimentazione è destinata a crescere nei prossimi mesi, poi, a partire dal 2019, sarà estesa a tutto il

territorio francese e anche nel Sud Est compariranno le auto civetta private a sostituire e integrare quelle

che già attualmente percorrono le strade del Dipartimento.

Con una differenza: attualmente la media di utilizzo di queste auto è di poco più di un’ora al giorno, dal

2019 passerà ad 8 ore!

di Beppe Tassone

da montecarlonews.it