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aceva molto freddo, una notte di una ventina di anni fa. Eravamo vicini alle nostre due auto, una arrivava
da sud, una da nord: vicini al cofano, per scaldarci un po’.
Avevamo qualcosa da fare insieme ad altri, nella notte stellata dell’inverno valdostano, col giubbotto di
pelle così intirizzito che quasi le braccia erano tutt’uno col tronco.
Faceva un freddo mortale.
È questo il ricordo, per ora l’unico, che mi viene in mente adesso.
È riaffiorato qualche giorno fa, quando, anche dalla riservatezza di suo fratello Mirco, era divenuto chiaro cosa mi avrebbe
aspettato alle due e trentasei del mattino, alla notizia che il respiro di Rudy si era mescolato a quello della primavera.
Ancora non riesco a ricostruire cosa accadde di preciso quella notte lontana. Riportammo a casa qualcuno, che arrivò
barcollando da noi dicendoci che non sarebbe mai riuscito a tornarci da solo.
I nostri capipattuglia non avrebbero voluto, ma noi cominciammo a ridere così tanto, mi sembra di ricordare, che loro rimasero
lì, di sasso, con una delle due macchine mentre noi ci improvvisammo barellieri o tassisti, e dopo essere saliti su quella più
vicina, risalimmo veloci le curve del Beauregard fino alla casa di quel soggettone, che scese e infilò la porta quasi senza
nemmeno aver capito chi in realtà eravamo.
Tassisti, forse...
Manco ci salutò.
E poi al matrimonio di Mirco o al suo cinquantesimo, quando Rudy impose a molti di noi di cercare, ognuno nei nostri archivi,
le foto degli anni passati, per preparare una festa di quelle memorabili, che solo in Valle si possono ancora fare.
Rudy è lì, incastonato, incorniciato in due o tre acquerelli della memoria, fissati in chissà quale ansa del mio cervello.
Non andai alla festa di Mirco, nemmeno mi ricordo il motivo del forfait all’ultimo secondo.
Avrei dovuto, perché oggi avrei un momento più fresco da rivivere.
Mi resta, di Rudy, l’ultima chiacchierata di qualche mese fa, al telefono, prima di una cura nella quale mi aveva detto di
sperare molto.
Mentre parlava me lo immaginavo a vestirsi di un’armatura, affilare una spada, lucidare l’elmo per la sfida.
Rudy era un Uomo coraggioso e io, per quello che conta, lo ricorderò per il suo Valore.
Oltre che per il suo dolce sorriso e per quella freddissima notte di una ventina di anni fa.
*Ispettore della Polizia di Stato
Responsabile nazionale comunicazione di ASAPS
in ricordo....
Rudy, Lorenzo
e una notte
di vent’anni fa...
Villafranca Padovana
Il portachiavi è in realtà una pistola:
camionista arrestato mentre
viaggia armato
Ha dell'incredibile il rinvenimento fatto dalla Polstrada lungo
la A4, dove in un camion rimorchio diretto in Bulgaria è
stato trovato un portachiavi riadattato ad arma rudimentale
Era a bordo del suo camion diretto verso l'Est Europa
quandoè incappato inun controlloe, traditodal nervosismo,
è stato scoperto in possesso di una pericolosa arma
artigianale.
L'arma
Una pistola a forma di portachiavi: uno strumento
realizzato artigianalmente, tanto poco preciso quanto
pericoloso, costruito per sparare proiettili calibro 25 dalla
breve distanza. All'apparenza non sembra altro che un
portachiavi in metallo, lungo pochi centimetri, invece è
una vera e propria arma, con un pulsante a fungere da
grilletto e due proiettili all'interno. L'hanno sequestrata
gli agenti della Polstrada in servizio sull'autostrada A4
a bordo di un tir.
Il controllo
Alla guida un 55enne, che giovedì 10 maggio viaggiava
lungo la carreggiata ovest diretto in Bulgaria. All'altezza
del comune di Villafranca Padovana il mezzo pesante è
stato fermato dalla polizia stradale per un controllo e il
guidatore, all'arrivo degli agenti, ha cercato di nascondere
frettolosamente una piccola scatola nella cabina di
guida. La forte agitazione dell'autista ha insospettito i
poliziotti, che si sono fatti consegnare l'involucro in cui
era custodita la rudimentale arma. Il camionista non ha
saputo spiegare perché avesse con sé quell'oggetto ed
è stato arrestato per porto abusivo di armi.
da padovaoggi.it
Revisione auto, dal 20 maggio
si cambia
Arriva il “certificato di revisione” che dovrà contenere alcuni
dati come il numero del telaio e la targa, il luogo e la data
del controllo, la lettura del contachilometri, la categoria del
veicolo, le carenze individuate e il livello di gravità, nonché
il risultato del controllo tecnico, il nome dell'organismo che
lo ha effettuato e la data del successivo controllo.
Importanti novità in
arrivo per la revisione
auto.
Dal20maggioprossimo
sarà introdotto un
certificato di revisione
che verrà rilasciato dai
centri autorizzati edalle
officinedopo il controllo
tecnico del veicolo.
Il documento, messo a disposizione dell'intestatario
dell'auto in forma cartacea, dovrà contenere alcuni
dati come il numero e la targa del telaio, il luogo e
la data del controllo, la lettura del contachilometri, la
categoria del veicolo, le carenze individuate e il livello
di gravità, nonché il risultato del controllo tecnico, il
nome dell'organismo che lo ha effettuato e la data del
successivo controllo.
LADIRETTIVAEUROPEA- Il certificato è reso obbligatorio
dall'entrata in vigore del D.M 214/2017, introdotto a
seguito della recezione della Direttiva europea 2014/45.
"Ciascuno Stato membro - si legge nel testo della
direttiva - provvede affinché i veicoli immatricolati nel
suo territorio siano sottoposti a un controllo periodico"
da parte di centri autorizzati.
LE NOVITA' - Il certificato di revisione verrà rilasciato
dalle autorità competenti che hanno effettuato un controllo
tecnico e conterrà una valutazione del veicolo. Tali dati
saranno trasmessi anche al Ministero Infrastrutture e
Trasporti. In caso di 're-immatricolazione' di un veicolo
già immatricolato in un altro Stato membro dell'Unione
europea, si legge nel decreto, il certificato di revisione
rilasciato da tale Stato sarà riconosciuto valido in Italia a
condizione che tenga conto della frequenza dei controlli
in Italia. Il certificato di revisione rimane comunque
valido in caso di trasferimento di proprietà del veicolo
relativamente al quale è stato rilasciato un valido attestato
di controllo tecnico periodico.
IL CONTACHILOMETRI - Il certificato riporterà anche
il numero di chilometri percorsi dal veicolo. Durante
la revisione, si legge nel decreto, verrà effettuato il
controllo e la lettura del contachilometri, se di normale
dotazione. Una misura pensata per contrastare chi
cerca di manomettere il contachilometri.
GLI ISPETTORI -Asvolgere le revisioni saranno "ispettori
ministeriali" o, nel caso di centri di controllo privati,
"ispettori autorizzati che soddisfano i requisiti minimi
di competenza e formazione".
di Lorenzo Borselli*
Rudy Ciccarese
Assistente Capo della Polizia Stradale
47 anni, morto ad Aosta il 18 aprile 2018