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Ancora sul passo del Bracco “santuario dei motociclisti”
che spesso lo interpretano come una pista
Egr. Dott. Biserni, ebbi modo di scriverLe alcuni anni or
sono per la nota questione dei motociclisti al passo del
Bracco e purtroppo dopo così tanto tempo la situazione
non è cambiata, infatti questa bella e panoramica
strada, ricca di curve e veloci rettilinei piace sempre di
più ai centauri che durante i fine settimana soleggiati
la percorrono ad andatura molto sostenuta, certamente
non rispettando il codice della strada che prevede per
oltre 20 km il divieto di sorpasso. Ovviamente non è
così, chi viaggia in auto è costantemente superato dai
motociclisti che evidentemente non hanno tempo da
perdere e preferiscono esporre loro stessi e gli altri
ignari viaggiatori al rischio della loro ed altrui incolumità.
Per farLe un esempio di quanto è grave la situazione Le
posso inviare video filmati dove addirittura vengo superato in curva sulla destra. Questo non è normale e la possibilità
che chi è alla guida possa subire o involontariamente determinare un incidente è una ipotesi tutt'altro che lontana.
Esiste un tratto di questa statale (tra la progressiva 459+000 e la progressiva 454+000) dove le moto corrono a velocità
decisamente pericolose, solo la presenza delle FF.OO. in questi anni ha permesso di evitare il peggio. Purtroppo
Polizia e Carabinieri ci riferiscono di non potere fare molto per interrompere questo pericoloso malcostume, le moto
infatti segnalano il sopraggiungere delle pattuglie riducendo la loro velocità prima di incrociarle.
Allora come fare, premesso che anche gli autovelox non sono uno strumento sufficiente a indurre al buon senso?
Io sono molto preoccupato per quanto accade e quanto potrebbe accadere ad una famiglia che si trovi al Bracco una
domenica di primavera, tra le moto che corrono, i ciclisti che cercano di scansarsi, i residenti che si barricano in casa
loro per non alimentare sterili ed inconcludenti alterchi.
Ci vorrebbe un po' più di educazione, questo è certo, ma anche meno omertà tra la categoria degli amanti delle
due ruote, denunciando chi corre e non rispetta le regole, temo però sia un'utopia, se oggi siamo ancora in queste
condizioni è evidente che al Bracco lo spirito corporativo è davvero molto, molto forte.
Cari saluti
G.S. Liguria
Lei ci ripropone il problema del passo del Bracco preso di fatto come una sorta di pista (aperta al pubblico) dagli
appassionati di moto con le relative sistematiche violazioni e conseguenti rischi.
Se tuttavia siamo arrivati a un punto nel quale Polizia e Carabinieri dichiarano la loro impotenza nel contrastare il
fenomeno allora vuol dire che questo Paese è destinato a convivere con l’arbitrio e la violazione delle norme che si
fa sistema. Incoraggiante!
In effetti in Italia si è fatto di tutto per delegittimare le forze di polizia, per rendere vana la loro capacità di intervento.
Nel frattempo - è sotto gli occhi di tutti - si sta criminalizzando anche tutto il sistema di contrasto e controllo elettronico
della velocità con la messa sotto processo di tutte le apparecchiature (con le quali onestamente bisogna anche dire
che in qualche caso si è esagerato utilizzandole più in ragione di cassa che di vere logiche di sicurezza) e anche
degli stessi etilometri. Insomma si sta buttando via il bambino con l’acqua sporca.
Noi siamo stati e siamo ormai uno degli ultimi baluardi a difesa della sicurezza stradale, ma a nostra volta siamo
continuamente sotto attacco e purtroppo abbiamo un sempre più debole sostegno.
Le consiglio ancora di inviare intanto una sua circostanziata memoria (possibilmente corredata di eloquenti video)
sullo stato delle cose ai prefetti, questori e ai comandi della Polizia Stradale, dei Carabinieri e delle Polizie Locali,
competenti per territorio.
Cordiali saluti.
Giordano Biserni
Posta
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