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Quando il presi-

denteBiserni havisto

ilmio libromi ha fatto

una bella domanda:

“Stefano ma perché

un altro libro?” E al-

lora proviamo a ris-

pondere cercandodi

riassumere le mo-

tivazioni principali.

Quando nel giugno

del 2010, a seguito

dell’omicidio stradale

di mio figlio Lorenzo,

sono diventato vittima

di un reato ho iniziato

un percorso ignoto

ma che mi immagi-

navo profondamente

diverso. Nel mio im-

maginario pensavo

che il “sistema giustizia” inteso in senso largo (polizie,

giudici, amministrazioni, avvocati, assicurazioni, scuola

…) si prendesse cura della vittima, la tenesse in forte

considerazione. In realtà nella mia esperienza, nel

mio percorso ben poco di tutto questo è accaduto. Mi

sono spesso sentito ai margini, quasi dessi fastidio.

Nell’aula del tribunale durante il processo di primo

grado all’omicida di mio figlio mi è venuto anche un

dubbio: “Ma sono la vittima o sono il colpevole” per

come sono stato trattato.

Da lì, oltre alla battaglia per l’Omicidio Stradale por-

tata avanti e vinta con ASAPS e tanti altri, mi sono

occupato anche di provare a capire il perché di certi

comportamenti cercando di influenzare per cambiarli.

Cose buone, che descrivo nel libro, nei confronti delle

vittime sono state fatte dalla Polizia di Stato e dall’ANIA

con i progetti Chirone (linee guida per il trattamento

delle vittime) eANIACares (servizio di pronto soccorso

psicologico per le vittime di violenza stradale). Niente

o molto poco è stato fatto invece dal sistema giustizia

in senso stretto (magistratura e avvocati) nonostante

l’entrata in vigore della direttiva comunitaria 29 del 2012

che stabilisce le norme minime in materia di diritti delle

vittime di reato.

Unamotivazione pertanto è stata quella di far conoscere

meglio una parte del sistema che ha fatto delle cose

buone e stimolare chi invece non si è ancora mosso.

Non ce l’ho fatta a non cadere nella tentazione di

indicare dei possibili cambiamenti che potrebbero aiu-

tare a rimuovere questi problemi e a sostenere chi si

trova nella condizione di vittima. So bene, però, che far

cambiare dei comportamenti consolidati è cosa difficilissima.

Probabilmente questo piccolo saggio servirà a finanziare

con le copie vendute le attività della nostra Associazione

(e questo sarà importante), ma non servirà a cambiare,

nell’immediato, il comportamento di polizia, impiegati pub-

blici, giudici, avvocati ecc.

Che cosa mi aspetto allora da questo libro? Sarei contento

se alcuni operatori nel settore della giustizia, come poliziotti,

giudici, avvocati, dopo aver letto questo testo acquisissero

la consapevolezza che “con le vittime di reati stradali c’è un

problema da risolvere”.

Lo stesso vorrei accadesse ai politici, che potrebbero lavo-

rare con convinzione per cambiare certe procedure e certe

leggi in difesa dei diritti delle vittime.

Ma soprattutto vorrei che gli amici, le persone che conosco,

i giovani, tutti coloro che compreranno il libro per sostenere

l’associazione si rendessero conto che il trattamento irrispet-

toso delle vittime è un problema di civiltà che esiste in Italia.

Mi piacerebbe che fossero un po’ indignati e quindi motivati

a cambiare lo “status-quo”, come hanno già dimostrato di

saper fare con il tema della legge sull’omicidio stradale, e che

dall’energia di ognuno di loro partisse un’onda inarrestabile

di richiesta di cambiamento. Tutti questi sono desideri, pos-

sibili, ma pur sempre desideri.

Accanto a questi desideri ho però anche una certezza,

Il cosiddetto Comparto Sicurezza è stato giustamente considerato dal legislatore

un ambito particolare, che non può essere assimilato ai quattro grandi comparti del

pubblico impiego. La sua particolare funzione e il delicato settore in cui operano i

suoi appartenenti hanno convinto il legislatore che questo comparto dovesse avere

una trattamento particolare, proprio in virtù della sua delicata mission istituzionale.

In questo contesto l’accesso ai documenti amministrativi nel Comparto Sicurezza

rappresenta uno strumento di trasparenza e di tutela dei diritti che spesso i singoli

responsabili di uffici e comandi tendono a negare o comunque a limitare, come

è dimostrato dall’ampio contenzioso che si è creato in materia e dalle numerose

bocciature dell’operato di molti dirigenti da parte del Giudice Amministrativo. Il testo

mette a disposizione del lettore non solo la conoscenza della norma in modo razionale

ed ordinato, ma anche l’Importante contributo che la giurisprudenza ha dato nel corso

degli anni per definire i confini di un settore tanto delicato della vita amministrativa.

Andrea Girella, Ufficiale Superiore del Corpo della Guardia di Finanza, è autore di

monografie professionali e collabora a riviste specialistiche nella materia di pubblica

sicurezza. Esperto di sicurezza economica-finanziaria, Consigliere giuridico nelle

FF.AA., ha svolto docenza in corsi organizzati da Università, Istituti militari ed altri

Enti pubblici e privati. E’ attualmente membro del Comitato Scientifico del Master in

Scientific Intelligence (link Campus University) e della Rivista Sicurezza Urbana - Rivista giuridica di polizia (Maggioli

editore).

Filippo Girella, sostituto commissario della Polizia di Stato, laureato in Scienze Politiche, è segreterio nazionale

dell’Ugl Polizia di Stato. Dal 1997 si occupa della tutela dei diritti degli operatori di polizia, anche con interventi su

riviste specializzate, docenze presso gli istituti di formazione della Polizia di Stato e la partecipazione a convegni e

seminari. E’ coautore del libro “L’ordine pubblico di polizia”.

• Internedia Edizioni

• Pagine 165

• Prezzo di copertina euro 15,00 - Sconto del 30% per i soci ASAPS

Il torto di essere vittime

di Stefano Guarnieri

L’accesso ai documenti amministrativi nel

comparto sicurezza

di Andrea Girella e Filippo Girella

Libri

quella di aver provato a dare voce a chi voce non ha più:

al mio Lorenzo e a tutte le persone innocenti che sono

state come lui uccise da guidatori irresponsabili. E questo,

oltre che un atto dovuto nei loro confronti, sono convinto

che rappresenti già un punto di partenza per il cambia-

mento. Per ricordare sempre che ogni crimine ha almeno

una vittima e ogni vittima ha diritto ad avere una voce.

Il libro può essere acquistato su Amazon o at-

traverso il sito dell’associazione

www.lorenzo-

guarnieri.com (per i fiorentini anche nelle librerie

Giunti a Firenze). Prezzo del libro Euro 14.

Caro Lorenzo,

l’amore per te ci accompagna ogni giorno e ci fa sentire meno soli.

Noi siamo stati, siamo e saremo per sempre insieme a te.

Babbo, mamma e Vale