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di Luigi Altamura*

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eultimenotizie riportatedaquotidiani nazionali,

locali e giuridici hanno riacceso il faro sul

temadella scoperturaassicurativaobbligatoria

di milioni di veicoli in Italia. Ora si parla di

5 milioni di autovetture, motocicli, autocarri

che non avrebbero un contratto assicurativo

in regola. Ma come è possibile?

Si era de t t o e sc r i t t o come l a

dematerializzazione del contrassegno

assicurativo e i maggiori controlli automatizzati

avrebbero consentito di contrastare il

fenomeno, oltre che ridurre le truffe e i falsi contratti, specie

quelli a 5 giorni che invece proliferano sempre più.

Nonostante la vigilanza di IVASS e l'attenzione di ANIA a

migliorare i mezzi di controllo, la situazione si è aggravata

ed è ormai una vera emergenza nazionale, a cui il prossimo

Parlamento dovrà fornire risposte immediate. Ma gli addetti

ai lavori sanno perfettamente come i "presunti" controlli

automatizzati, in realtà non siano mai partiti al cento per cento,

se non attraverso un "invito" (ex art. 180 CdS) a presentare

la documentazione assicurativa al primo Ufficio di Polizia,

in caso che il veicolo risulti scoperto. Nessun apparato

tecnologico è infatti oggi omologato al sanzionamento in

automatico della scopertura della RCauto. Basterebbe poco

a consentire alle migliaia di telecamere presenti ed installate

sulle strade italiane a svolgere il ruolo di "tonnare" per

catturare "pesci" che sulle strade nuotano per mesi, senza

alcuna conseguenza. Eppure le norme introdotte dal 2012

e la scomparsa del contrassegno dal parabrezza dei veicoli

dall'ottobre 2015, facevano ben sperare.

A nulla sono valse le sollecitazioni al Ministero delle

Infrastrutture e Trasporti per rimediare ai "buchi" delle norme

via via approvate, anche con una certa approssimazione

giuridica. Cosa manca per approvare un regolamento che

definisca caratteristiche e requisiti dei sistemi che possono

essere utilizzati per accertare le violazioni all'art. 193 CdS?

La procedura con "invito" è particolarmente dispendiosa per

gli organi di polizia stradale, che devono dedicare risorse

umane, tecnologiche ed economiche per accertare l'avvenuto

pagamento del premio assicurativo. Altro tema delicato su

cui IVASS deve vigilare è l'aggiornamento della banca-dati

di ANIA, che riversa le informazioni al servizio "Infoweb"

della Motorizzazione. Rimangono infatti errori di inserimento

delle targhe e ritardi/dimenticanze nell'aggiornare gli avvenuti

pagamenti dei contratti. Tutte attività negative che si ripercuotono

sui controlli attraverso telecamere fisse e mobili oggi gestite

soprattutto dalle Polizie Locali. Nel frattempo apprendiamo

dalla stampa della precaria situazione economica del Fondo

Nazionale vittime della strada.

Il quotidiano La Stampa in un recente articolo ha addirittura

scritto di un "crac" dal punto di vista finanziario: 150 milioni

di euro l'anno di perdite, dovendo erogare tra i 300 e i 400

milioni di euro di risarcimenti. Il Fondo è alimentato quasi

del tutto da un prelievo dai premi pagati da chi stipula una

assicurazione RCauto. Ma l'evasione raggiunge in alcune aree

il 50% del parco veicolare immatricolato. Nel 2015 dei 200

milioni corrisposti, il 41% dei pagamenti del Fondo è stato

versato nella regione Campania dove si concentra il 65% dei

casi considerati a rischio frode.All'orizzonte è pronto l'aumento

del prelievo dal 2,5% al 4% della polizza assicurativa che

ogni cittadino versa annualmente. Per aumentare il numero

di soggetti in regola con la copertura assicurativa basterebbe

rendere il sistema normativo semplice e poco oneroso per le

forze dell'ordine. Gli strumenti tecnologici ci sono. Perché da

una parte il Legislatore ha aggravato le pene per chi non ha

copertura assicurativa e provoca morti o feriti gravi e dall'altra

non semplifica i controlli? È una domanda a cui non si riesce

a dare una risposta a sei anni dall'avvio del lungo processo

di digitalizzazione assicurativa. Una certezza però l'abbiamo

trovata. Il sistema così non regge più.

Che qualcuno lo dica al prossimo Governo.

*Comandante Corpo Polizia Municipale

Dirigente Unita' Organizzativa Protezione Civile

Veicoli non assicurati:

una emergenza nazionale

www.

asaps

.it

Foto Blaco

Speciale

scoperture assicurative